I Cinque Veleni spirituali dell’Amore

NOTA INFORMATIVA:

Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali  e insegnamenti non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica non è volta ad effettuare diagnosi mediche, no, sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, nè vengono accettati clienti con problemi mentali o sotto cura psichiatrica.

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Salve a tutti sono Alex Peverada operatore olistico ed operatore esoterico specializzato in tecniche sciamaniche e tecniche magiche.

Nei precedenti video ho parlato di alcuni problemi spirituali nel campo dell’eros e nel campo dell’amore di coppia, oggi vorrei parlarvi di quelli che io ho identificato come cinque veleni, cinque problemi che possono accadere in campo spirituale nel momento in cui ci avviciniamo, stiamo dentro o, stiamo uscendo da una relazione d’amore.

Si intende relazione d’amore di coppia ma quali sono questi problemi?

Vediamo quali sono in realtà e come si manifestano anche in altre forme di amore, nell’amore tra fratelli e sorelle, nell’amore genitoriale e anche – perché no?- nell’amore amichevole, in profonde amicizie.

Una doverosa premessa: coach, counselor, psicologi, psicoterapeuti, hanno già abbondantemente studiato il fenomeno di pene d’amore, comunque delle emozioni che possono sabotare, minare, compromettere un amore e altrettanto hanno fatto anche i grandi maestri spirituali della storia, dal Dalai Lama, a Gesù Cristo, Buddha, a Madre Teresa di Calcutta, possiamo aggiungere quante ne vogliamo, secondo la nostra tradizione quindi, una persona come me non ha molto da aggiungere, né tantomeno da proporre grandi verità, tutt’altro.

Quello che mi interessa più che altro è eventualmente fare ciò che io chiamo collegamenti, connessioni esperienziali che potrebbero essere utili all’interlocutore per far sì che io sia un po’ specchio, per fare emergere aspetti della propria vita su cui si può lavorare per la propria crescita spirituale, evoluzione spirituale, crescita personale.

Premettiamo anche che comunque sia gli antidoti, chiamiamoli così, a queste emozioni distruttive, negative, a questi sentimenti che possono compromettere un amore, in realtà potrebbero essere messi in un unico concetto che è amare, amare nella maniera più sincera e pura possibile.

Siccome non è così facile farlo, prenderemo ad esame ognuno di questi cinque veleni, attaccamenti, problemi e cercheremo di dargli una dimensione molto umana, molto accettabile con una pratica di riferimento positiva o meglio, compensativa, di tipo spirituale.

Quindi quali sono questi cinque veleni?

Il primo veleno è l’orgoglio, una cosa che con tutte le sue sfumature mette molto in discussione i rapporti sociali, relazionali, di amore di coppia e anche non di amore.

Molti confondono l’orgoglio con la fierezza. La fierezza è essere in qualche modo felici, soddisfatti, appagati di ciò che si è, di ciò che si ha nella vita.

L’orgoglio invece ha più a che fare con le ferite e con quegli aspetti del non rendersi vulnerabili.

Un tipico esempio: una donna ferita per amore o un uomo ferito per amore, che per paura di essere ferito di nuovo o, per attaccamento al proprio ego, alla propria immagine, si rende invulnerabile, mette in atto l’attaccamento al proprio ego di seduttore – seduttrice, perché magari vuole essere prudente, perché sta già intrattenendo delle conoscenze in parallelo con altre persone, evita, finge di non essere interessato a una specifica persona, minimizza le avance, usa una comunicazione molto tattica, strategica per cercare di non mostrarsi troppo interessato, troppo entusiasta, troppo appagato da questa nuova conoscenza.

Oppure, una persona che dopo una prima crisi –ne ho già parlato nel video sul ciclo dell’amore – di coppia, dove c’è stata una possibile rottura, un allontanamento, la persona può attendere l’avvicinamento del partner, o dell’ex partner che può tentare un riavvicinamento, in quei casi potrebbe esserci un rifiuto dall’altra parte, per orgoglio o, una difficoltà a dire sì effettivamente mi manchi, sì effettivamente vorrei anch’io mettermi in gioco ma non so se è il caso.

Dietro questi meccanismi, queste tattiche di seduzione, di non ferimento, di precauzione o di falsità sociale, di ipocrisia c’è l’intenzione di proteggersi, con metodi ereditati dalla propria esperienza o, dall’osservazione delle esperienze altrui o, dai pessimi consigli degli amici/ amiche.

Io non apprezzo questo tipo di impostazione perché è deleteria, perché spinge a non essere se stessi, spinge a non camminare nella verità, spinge a manifestare un ego che non ci appartiene o, a enfatizzare aspetti dell’ego che potremmo lasciare andare.

Qual è quindi l’antidoto a questo tipo di atteggiamento velenoso, all’orgoglio?

In campo di amore è essere se stessi, essere umili, molti considerano l’umiltà una debolezza, essere veri e sinceri, dire ad una persona “mi manchi” o, dire ad una persona “ho avuto fantasie erotiche su di te”, oppure dire ad una persona “mi piaci molto, sei la persona che in questo momento mi attrae di più”, qualsiasi cosa possiamo dire di più spirituale, romantico, fisico, qualsiasi cosa che rompe questa barriera, questo muro di orgoglio che c’è, è in verità una dimostrazione di forza.

La forza interiore che possiamo avere, sostenere, per reggere le conseguenze della nostra affermazione.

Il secondo veleno che intacca il nostro amore verso l’altro, verso i nostri cari, verso la coppia è la gelosia.

Nel campo della gelosia si inseriscono anche le sfumature della possessività e dell’attaccamento che sono sfumature differenti ma, comunque dello stesso principio.

La gelosia è molto umana, molti dicono di non provarla, altri dicono di provarla; io considero che sia comunque piuttosto umana, c’è che di base ne prova di più, chi di base ne prova di meno, chi all’interno di una relazione ne prova di più, chi all’interno di un’altra relazione ne prova di meno, dipende dalle varie situazioni però, una punta di gelosia, possessività, attaccamento è abbastanza normale e questo si manifesta sulle relazioni coppia.

Lo provano perfino gli animali, si sentono in competizione e sono gelosi di un altro animale che è stato introdotto nello stesso ambiente, a volte sì, a volte no, anche questo è soggettivo, dipende dalla situazione.

La gelosia può esserci tra fratello e sorella, tra fratelli, fra sorelle, tra cugini, fra parenti stretti, fra amiche e amici, spesso si parla di gelosie femminili, la miglior amica non vuole che si frequentino altri tipi di ragazzi e ragazze, può diventare molto patologico come l’orgoglio.

Può arrivare quindi alla morbosità fino ad azioni di stalk eccetera.

Senza entrare nel patologico, la gelosia è un veleno che tocca – non dico tutti perché qualcuno potrà dire “io non mi sono mai sentito geloso” – tante persone. È un sentimento molto umano, spesso la gelosia è figlia di un tradimento o quando si sospetta un tradimento.

Qual è l’antidoto alla gelosia, all’attaccamento, alla possessività?

Mi sembra abbastanza facile da capirlo, è il non attaccamento, l’apertura.

Come si fa a non essere attaccati? È una conquista se non abbiamo in partenza questa forma mentis e di cuore. Potrebbe essere utile meditare, riflettere sul fatto che le persone non sono nostre realmente e, per il fatto che hanno in qualche modo passato una parte importante della nostra vita con noi, non possano restare tutto il resto del tempo con noi.

Anche i parenti più stretti, un fratello, una sorella, potrebbe essere nato dopo di noi oppure prima, potrebbero morire prima di noi, quindi una vita pienamente insieme ad una persona non la possiamo mai immaginare. Neanche i nostri genitori tendenzialmente restano con noi, di solito se ne vanno prima di noi e qualora non accada così, può essere che quella persona specifica ci accompagnerà per buona parte della vita e magari altre no.

Come regola generale vale il fatto che noi non passiamo il tempo tutta la vita con quelle persone, ci sono sempre i casi eccezionali, ad esempio una coppia di fratelli / sorelle gemelle che nascono nello stesso momento. Non rappresentano la norma.

Come esercizio di distacco potremmo meditare sulla morte, sul non attaccamento, sul riflettere che le relazioni comunque sono destinate a morire come tutto nella vita oppure, potremmo riflettere sul fatto che la gelosia può ottenere l’esatto contrario cioè, allontanare una persona.

Se noi cerchiamo di stringerla troppo, di possederla, di averla con noi il più possibile eccetera in realtà succede che soffochiamo questa persona. Se stringi forte uccidi un pulcino, se lo tieni delicatamente in mano, può andarsene o magari resta lì.

Se sono io a stringere come posso capirlo? È difficile farlo, però bisogna almeno provarci.

Veleni dell’amore: 3, 4, 5 …rancore, invidia, paura

Il terzo veleno è il rancore.

Il rancore come rabbia repressa e il fatto che rimuginiamo continuamente sulla situazione senza lasciarla andare, su una persona senza lasciarla andare, rimanendo fermi in senso negativo.

Questo può generare grandi problemi perché è come se non ci siamo mai staccati da una persona o da una relazione o, dalla situazione. Il rancore è proprio un veleno che come un tarlo continua a corrodere la mente, il fegato, l’anima. Come risolverlo? In maniera simile a quello che abbiamo detto circa la gelosia e la possessività cioè, lasciando andare.

Il mio rito per lasciar andare un amore può essere molto utile in questo senso. Meditazioni sull’amore e sul perdono.

Perché il perdono è il vero antidoto contro la rabbia? Perché prima si lascia andare, poi si perdona.

Il quarto veleno è l’invidia che è diversa dalla gelosia.

Molti confondono, chiamano invidia riferendosi a ciò che è gelosia, in realtà si è gelosi quando si è in relazione. L’invidia è “vorremmo essere qualcun altro o vorremmo avere quello che ha qualcun altro”, la gelosia invece è “teniamo stretto qualcosa che abbiamo già, tengo stretto il partner”.

L’invidia è “desidero il partner altrui, desidero il lavoro altrui, desidero le amicizie altrui, desidero la condizione sociale di qualcun altro, la sua fama, la sua gloria”.

Anche questo è umano ed è un modo con cui cerchiamo di riempire un vuoto, abbassiamo l’altro per cercare di innalzare noi stessi ma non funziona così.

L’invidia è tipica di chi ha avuto un forte trauma di abbandono, detiene un vuoto e quindi cerca di riempire il vuoto con qualcosa che non gli appartiene ma in realtà, quel qualcosa che desidera fuori di sé, è qualcosa che non ha dentro. Secondo me l’antidoto per l’invidia è l’amore verso se stessi, l’amore per quello che si ha, per quello che si è, accettare la nostra vita completamente, esattamente come è.

Questo ci porta a non aver bisogno di invidiare l’altro, è ovvio che se abbiamo difficoltà ad amarci, è normale che poi desideriamo quello che vogliono gli altri. Se diciamo “Ah, la mia vita è piena di sfortune, sono single, sono vedovo, sono divorziato e, invidio chi ha il matrimonio felice, invidio chi ha tanti partner” finiamo nel vortice dell’invidia.

Se, accetto la mia vita per come è e, mi amo per quello che sono e che ho, traggo il meglio da questo e non ho bisogno di invidiare l’altro, è un passo importante.

Dire amo me stesso e la mia vita per quella che è partendo dal nulla, non è facile, ci vuole proprio un passo di accettazione ma, si può arrivare ad amare se stessi, conoscendosi. Nel momento in cui ci si conosce bene, poi ci si conosce e si arriva alla comprensione di chi siamo e quindi anche ad amare noi stessi. La meditazione in questo senso può essere molto utile, una meditazione di auto-osservazione, di distacco, di silenzio interiore.

Il quinto e ultimo veleno è la paura di amare, la paura di rimettersi in discussione con il partner, la paura di essere finiti di nuovo, la paura di mettersi in gioco di nuovo, la paura di essere traditi e feriti, la paura di non
essere rispettati dal proprio fratello, dal proprio migliore amico.

Di modalità di espressione della paura ce ne sono infinite, è un enorme veleno. Ho già realizzato un video sulla paura di amare, in cui parlo specificamente di questo tema quindi non ci ritorno, vi invito a vedere questo mio vecchio video.

Qual è l’antidoto alla paura? Verrebbe da rispondere il coraggio sì, ma anche qua l’antidoto è sempre e comunque l’amore per se stessi, l’integrità verso se stessi.

Se io sono pieno di me e non inteso come orgoglioso, ma fiero, soddisfatto di quello che ho fatto, di quello che sono, non provo vergogna, non provo vuoti, non mi sento abbandonato, non ho bisogno della sorgente esterna che sia amico o nemico e quindi, di cosa devo aver paura?

Cinque Veleni dell’Amore: conclusioni

Questi cinque veleni e relativi antidoti fanno comunque capo all’amore universale, non sono stati messi in ordine d’importanza, potreste scambiarli.

Per alcune persone saranno più forti, più presenti nella loro vita alcuni aspetti, altri meno.

Non auguro a nessuno questi veleni ma fanno parte del nostro essere umano, dobbiamo accettare che siano presenti uno o più di questi veleni, o tutti quanti in misura variabile e soprattutto, dobbiamo accettarci per quel che siamo.

Anche il pensare che non c’è nulla di male nel provare queste emozioni è doveroso, altrimenti rischiamo di entrare in un processo di rigoroso e forte/ eccessivo auto giudizio. Il passo in più sta nell’ascoltare, nell’osservare e magari provare a fare qualcosa. Questo ci differenzia fra chi si ferma all’auto giudizio e ne soffre, per poi non ci pensarci più, chi nemmeno si accorge di provare queste emozioni.

A parte questa filosofia spicciola, al dialogo che potremo costruire insieme, mi chiederete cosa altro vi posso consigliare a livello pratico?

Io consiglierei per chi vuole, ed è utile per tutti e cinque i veleni, l’esercizio di identificazione di Assagioli che trovate sempre sul mio canale youtube e sul mio sito www.lux-nova.it oppure anche la meditazione della rosa, la meditazione sul quarto chakra, la meditazione del silenzio interiore e poi ci sarebbero anche alcune tecniche quali il recupero dell’anima, è una tecnica sciamanica oppure, le costellazioni familiari sia individuali, sia di gruppo, che possono essere molto utile per fare questi movimenti compensativi, armonizzanti, opposti e infine tanta voglia di lavorare.

Sono passi più difficili e lo capisco bene.

Spero che il video vi sia piaciuto, vi avviso che i veleni dell’amore non sono solo quelli che ho elencato, i veleni nella nostra vita possono essere altri, per esempio la superbia, l’accidia ma non sono coinvolti secondo me così profondamente nei rapporti di amore, di coppia, in genere nei rapporti d’amore, per cui li ho lasciati fuori e ne parleremo forse in un altro video.

Se volete aggiungere comunque qualcosa in merito al tema nei commenti in modo educato, mi fa molto piacere. Se avete domande, riflessioni, se volete aggiungere qualcosa che forse ho dimenticato ne sono molto felice.

Se il video vi è piaciuto, vi invito a condividerlo sui social con amici e conoscenti, iscrivetevi al  Canale Youtube Lux Nova, seguite la pagina Facebook Alex Peverada e la pagina Facebook Lux Nova e per consulti o partecipazione ad eventi contattatemi tramite il sito www.lux-nova.it.

Se volete contattarmi per una consulenza, un trattamento sciamanico, una costellazione familiare o iscrivervi a seminari potete farlo tramite il sito www.lux-nova.it

Vi onoro, vi ringrazio per il vostro ascolto e vi auguro tanto tanto amore, non ce n’è mai abbastanza nelle nostre vite, grazie!

N.d.r. il testo potrebbe subire delle leggere modifiche per rendere più fruibile la lettura.