Meditazione: Vishuddha, il quinto chakra
NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati.
La pratica sciamanica non è volta ad effettuare diagnosi mediche, no, sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente.
La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, nè vengono accettati clienti con problemi mentali o sotto cura psichiatrica.
I chakra sono ruote di energia presenti nel nostro campo energetico…

Benvenuti in Lux Nova, sono Alex Peverada, mi occupo di sciamanesimo, meditazione, discipline olistiche e costellazioni familiari. Sono qui per parlarvi il quinto chakra Vishuddha e darvi una meditazione che possa aiutarvi per il vostro lavoro sul quinto chakra. Questa è una delle sette meditazioni dedicate ai 7 chakra, vi invito se non lo avete ancora fatto, a visualizzare i vari video sulle meditazioni e vedere il video introduttivo sui sette chakra.
Il quinto chakra è il chakra detto della comunicazione ed è situato qua all’altezza della gola, ovviamente non si tratta di un punto fisico ma di un punto spirituale, all’interno del campo aurico o centro spirituale-energetico. Esso sottende a tutte le funzioni che hanno a che fare con la comunicazione, quindi menzogna, trattenimento di qualcosa di non detto, parole maledette, maldicenze, verità nascoste e sottintesi. Ogni volta che c’è un problema di comunicazione tra le persone, c’è la possibilità che il quinto chakra Vishuddha lavori in maniera non armonica e quindi vada riarmonizzato.
Ricordatevi non parliamo di problematiche di tipo fisico, ma di problematiche di tipo spirituale e relazionale. Quindi nel momento in cui io per esempio litigo con un individuo oppure con il mio capo ufficio oppure non dico qualcosa che dovrei dire a un caro per paura di ferirlo o al contrario proprio dico qualcosa di troppo, proporre di servirlo questo impatta su Vishuddha.
Il quinto chakra è il chakra detto della comunicazione ed è situato qua all’altezza della gola…

Dopo una serie di attività, una serie di problematiche che hanno a che fare con il quinto chakra, potremmo ritrovarci ad avere un quinto chakra disarmonico, non ben armonizzato.
Quindi la meditazione lavora a differenza di pranoterapia, piuttosto che reiki, piuttosto che altri trattamenti strettamente energetici, la meditazione lavora su un piano psico spirituale; facendo sì che attraverso la visualizzazione, attraverso questo lavoro spirituale si possa riarmonizzare la situazione originaria che ha generato il problema. Quindi riarmonizzando le situazioni è come se noi riscrivessimo in parte la nostra storia personale e andiamo a “guarire spiritualmente” quel trauma, con tutti i benefici che ne possono giungere.
Mentre rallentate il vostro flusso respiratorio potete cominciare a pensare a una situazione in cui avete un conflitto…

Ora è il momento di meditare insieme. Trovate una posizione comoda che potete tenere per alcuni minuti può essere sdraiata o seduta. Una volta trovata la vostra posizione comoda, cominciate lentamente, lentamente a rallentare il vostro ritmo respiratorio. Potete contare 3, 4, 5, 6, 7 secondi nella fase espiratoria e 3-7 secondi per la fase inspiratoria a seconda della vostra capacità polmonare.
Se siete abituati a fare esercizi di respirazione potete utilizzare il numero 7 come metro e contare 7 secondi nella fase espiratoria e 7 secondi nella fase espiratoria.
Se siete alle vostre prime meditazioni consiglio invece di utilizzare il numero 3.
Inspirate ed espirate e ponete eventualmente una mano sull’addome e sentite di diaframma, che si alza e si abbassa. Se riuscite utilizzate la respirazione diaframmatica, che vi conduce a un maggior relax.
Terminate una dozzina di queste respirazione, mentre rallentate il vostro flusso respiratorio potete cominciare a pensare a una situazione in cui avete un conflitto, o avete avuto un conflitto, del male, con una persona oppure una conversazione, nella quale non avete detto la verità o avete omesso qualche informazione importante.
Ricostruite la scena, in maniera il più possibile imparziale

Attraverso questa meditazione avete l’opportunità di riscrivere la vostra storia personale e riconciliarvi con quell’atto. Bene, visualizzate la scena in quell’episodio in cui avete litigato con qualcuno. Chiudete gli occhi, se non avete già chiusi e visualizzate attentamente la scena come se foste un’altra persona: da un lato c’è un individuo, da un lato c’è un altro individuo. Da un lato ci siete voi, dall’altro il vostro interlocutore.
Osservate attentamente chi ha iniziato per primo la conversazione. In questo momento siete come un testimone neutro, cercate quindi di prendere distacco da un individuo e distacco dall’altro. Se prima vi vedevate vittime o carnefici ora potete osservare in maniera neutra la scena, non siamo qui a fare un processo, non siamo qui a scegliere chi è il colpevole e chi innocente. siamo qui a guarire spiritualmente un accadimento della vostra vita.
Per quanto riusciate attraverso l’occhio della visione, attraverso il ricordo ricostruite la scena, in maniera il più possibile imparziale e quindi come osservatori esterni. Vi è data la possibilità di capire il perché dell’altra persona e i vostri perché, le sue ragioni e le vostre ragioni. L’imparzialità è la chiave di questa guarigione.
Bene osservate tutta la scena più e più volte, cercando di stabilire ogni possibile dettaglio, ogni possibile passaggio e quando siete giunti alla fine provate a riscrivere una fine diversa. Se si è riusciti già a riscriverla siete già al buon progresso nella vostra guarigione spirituale del quinto chakra, inerente a quell’attività a quella discussione a quel conflitto.
Se siete ancora invece fortemente nella posizione originaria vostra vi invito allora a ritornare nella posizione distaccata dell’osservatore, riprovare, entrare nei panni dell’altro individuo.
Lasciando che produca i suoi semi nell’universo, nel vostro unico cosmo e nel macrocosmo….

Sedete, quindi rilettete e indossate le sue scarpe, parlate con lui e provate ad andare in empatia con questa persona, ascoltate le sue ragioni, le sue fragilità, le sue emozioni.
Poco importa se abbia oggettivamente o soggettivamente torto siamo qui per capire il suo punto, e lasciar andare tutte le emozioni negative: rabbia, delusione, connesse a quel fatto. Dopo essere entrati nei suoi panni e aver visto il conflitto del suo punto di vista o la situazione dal suo punto di vista, ora rientrate nei nostri panni.
Provate a rivivere il ricordo una situazione attraverso questa nuova esperienza che include il suo punto di vista, continuate a passare da osservatore della scena all’interlocutore, a voi stessi… spostando il vostro ruolo; finché non sentite che siete soddisfatti dell’esito della situazione, finché non sentite che tutto è stato chiarito, finché non sentite che la vostra storia personale in quell’evento è stata riscritta.
Al termine dell’esercizio, nell’ambientazione visualizzate un raggio blu che parte dalla vostra gola e raggiunge la gola del vostro interlocutore e un raggio blu che dalla gola del vostro interlocutore raggiunge la vostra. Un raggio cristallino di purezza e ripetete queste parole con me: io ottengo verità, disponibilità, guarigione spirituale e perdono. Io dò verità, guarigione spirituale, perdono, comprensione e amore.
Restate in questa situazione più a lungo possibile o quando sentite necessario e congedatevi, lasciando che essa produca i suoi semi nell’universo, nel vostro unico cosmo e nel macrocosmo.
Nota: il testo potrebbe avere ricevuto piccoli modifiche in relazione al video, con l’unico obiettivo di essere reso più fruibile e scorrevole all’utenza web rispetto al dialogo originario.
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