Meditazione del Bimbo interiore
Il bimbo interiore è quella parte di noi che non è mai cresciuta
Cos’è il bimbo interiore? Innanzitutto il bimbo interiore è quella parte di noi che non è mai cresciuta.
Immaginiamo l’individuo come composto da una parte anziana o genitoriale, da una parte adulta, da una parte di bimbo.
Possiamo capire che nell’arco della nostra vita noi attraversiamo tutte queste fasi e giunti in fase adulta però siamo sempre la stessa persona che è stata precedentemente un bambino ma nel contempo però siamo diversi.
E’ la bellezza dell’essere umano! E quindi cosa ci portiamo dietro?
Ci portiamo dietro un bimbo che ha più o meno elaborato le sue ferite del passato; un bimbo che magari emerge nella voglia di giocare, in una partita a risiko, o a tombola, a carte o a pallone… in una nuotata o in una passeggiata o in una corsa nella natura.
C’è un bimbo “sano”, evoluto che custodiamo dentro di noi… e poi uno ferito.
Quello è un bimbo “sano”, evoluto che custodiamo dentro di noi, che tiriamo fuori nelle situazioni in cui è possibile mostrarlo… e poi c’è un bimbo ferito.
Una bimba o un bimbo magari ferito da una trama di abbandono, da un abuso psicologico o fisico, da minacce. o da un’educazione magari priva di amore.
Un bimbo ferito da una educazione in cui qualcuno si è concesso il lusso di darci tanto sul piano economico, ma poco sul piano affettivo.
In ogni caso ognuno di noi si porta le sue piccole e grandi ferite dentro… e ovviamente in questa meditazione, che non ha lo scopo di sostituirsi a un lavoro psicologico o a un lavoro psicoterapeutico, non facciamo altro che incontrare questo bimbo ferito.
Questo bimbo o bimba ha qualcosa da dirci… lo incontriamo alla fine di renderci consapevoli o maggiormente consapevoli di qualcosa che ancora non abbiamo totalmente chiaro, totalmente a fuoco, totalmente guarito spiritualmente.
Ricordate qui si parla sempre di guarigione spirituale. L’incontro col bimbo interiore in questa meditazione è in fondo un incontro con la vostra Anim, con i Vostri irrisolti spirituali.
Vi chiedo ora di chiudere gli occhi… posizionarvi in una posizione comoda, seduta, sdraiata che sia… di ascoltare la mia voce e lasciarvi guidare in questo percorso.
Cercate e visualizzate un giardino o luogo della Vostra infanzia…
Cominciate a rallentare il vostro ritmo respiratorio, producendo dei lunghi e lenti respiri, costituiti da una fase inspiratoria e dalla fase espiratoria i piuttosto lunga. Potete aiutarvi contando 7 secondi nella fase inspiratoria e 7 secondi nella fase espiratoria.
Proseguite per una decina o dozzina di queste ispirazioni, al fine di cercare di conquistare un po’ di tranquillità mentale o silenzio interiore, come lo chiamano gli orientali.
Dopo di che vi chiedo di visualizzare un giardino, un luogo della vostra infanzia, potrebbe essere il giardino della vostra nonna, il cortile dove giocavate da bimbi… potrebbe essere un ricordo che appartiene a una età magari che si avvicina più agli otto/dodici anni oppure anche più piccoli… tre, quattro, cinque anni.
Lasciate emergere questo ricordo spontaneamente, mi raccomando, vi ricordo che non è un’ipnosi; è semplicemente una meditazione guidata.
Come affronteresti questo problema con la gioia di bambino?”
Quando questo ricordo emerge o quando questo “similricordo” emerge (perché potrebbe essere anche un ricordo subito rielaborato) vi chiedo di visualizzarli all’interno del giardino.
Vi chiedo di osservare una bambina o un bambino che giunge da lontano e man mano che si avvicina.. notate che questo bambino o questa bambina siete voi!
Come si presenta? sorride? o è triste? saltella o gioca o vi attende?
In ogni caso andate incontro alla vostra bimba o bimbo interiore… avvicinatevi… osservate le reazioni, osservate se ha qualcosa da dirvi… e dopo di che potete porgli una domanda: “hai qualcosa da dirmi?”
…pensate a un vostro problema, a un vostra tema e chiedete a questo bimbo, al vostro piccolo Io di bimbi giovani:
“come affronteresti tu questo problema, questo tema con la gioia la forza e l’innocenza di bambino?”
Cosa ne pensi dell’adulto o dell’adulta che sono diventato?”
Datevi tutto il tempo necessario e infine ponete un’altra domanda:
“cosa ne pensi dell’adulto o dell’adulta che sono diventato?”
“cosa potrei migliorare di me?”
“cosa ho perso nel passaggio da bimbo adulto che potrei riattualizzare?”
Lasciate che la freschezza, l’emotività, l’ingenuità, l’innocenza del vostro bimbo interiore giunga a voi.
Lasciate che parli delle sue ferite e accoglietele e lasciate che accolga le vostre di adulto.e
E infine ringraziate e congedatevi da questa esperienza secondo i vostri tempi e modalità.
Bene questa è una meditazione che potete fare tutte le volte che volete. Potete personalizzarla, non c’è limite che potete porre a questa meditazione.
Potete scegliere qualsiasi domanda… potete scegliere anche di vivere qualsiasi età …l’infanzia…la preadolescenza…
Lasciate che sia il cuore a condurvi dove avete bisogno e lasciate che la vostra anima, sotto forma di bimbo interiore, vi racconti la sua storia spirituale.
Buon karma, buon cammino, buone cose…
Nota: il testo potrebbe avere ricevuto piccoli modifiche in relazione al video, con l’unico obiettivo di essere reso più fruibile e scorrevole all’utenza web rispetto al dialogo originario.
Ciao, nel video parli di psicoterapia, quindi al di là della bella meditazione che ci hai insegnato, consigli della psicoterapia per capire cime mai il nostro bambino interiore è ancora tanto fragile?
Le tecniche sciamaniche per questo non possono fare nulla? Non amo gli pricologi.