La mia esperienza con il Rapè: sacro Tabacco
NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica non è volta ad effettuare diagnosi mediche, no, sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, nè vengono accettati clienti con problemi mentali o sotto cura psichiatrica.
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Che cosa è il Rapè? Si assume? Come?

Salve a tutti sono Alex Peverada, operatore esoterico ed operatore olistico specializzato in tecniche magiche e tecniche sciamaniche. Oggi vorrei parlarvi della mia esperienza con il rapè.
Che cosa è il Rapè?
Il rapè è una polvere di Tabacco, molto sottile, molto fine che si inala attraverso il naso. Una “medicina ancestrale” dal punto di vista del curandero, dello sciamano, dell’abitante dell’Amazzonia

Ne ho già accennato quando ho parlato del precedente video circa la mia esperienza col kambo, ne ho parlato con il precedente video quando ho intervistato il mio amico Kusi Sonqo, Stefano Giovannoni e poi, anche nel video “Gli sciamani si drogano” – ovviamente è un titolo provocatorio -. Vi consiglio di andare a vedere questi video a completamento delle informazioni sul rapè. Il rapè – anzi i rapè perché fondamentalmente ci sono tanti tipi di rapè – è una polvere, molto sottile, molto fine che si inala attraverso il naso. Ci tengo a precisare che questo non è un video che incentiva il consumo di sigarette o il consumo di tabacco, fumandolo (s’intende il tabacco che potete comprare dal tabaccaio), il rapè è tutt’altro, è quello che viene definito una sostanza, medicina dal punto di vista del curandero, dello sciamano, dell’abitante dell’Amazzonia perché questa polvere non è solo polvere di tabacco ma, polvere di tabacco e ceneri sacri, preparata a mano in maniera rituale dalle popolazioni amazzoniche.
C’è sempre una base di tabacco più una base di altre piante di medicina a volte segrete. Ogni tribù ha le proprie ricette, quali sono i benefici del rapè? Allora innanzitutto il rapè non viene inalato inteso come sniffato, ma viene soffiato attraverso una cannuccia di bambù che fra poco vi mostrerò;
Ci sono due modalità di assumere il rapè: da persona a persona o in auto assunzione.

Ci sono due modalità di assumere il rapè:
–da persona a persona quindi c’è un soffiatore e una persona che riceve il rapè
–in auto assunzione.
Quindi c’è un sistema particolare che poi vi mostrerò per auto-assumere il rapè, per soffiarsi il rapè.
Chiaramente nasce intenzionalmente con un rapporto 1:1. C’è il soffiatore e colui che inala perché questo insegna la maniera sacra, l’interdipendenza che c’è fra gli individui, una persona dona e l’altra riceve e poi ci si scambia i ruoli.
Il rapè viene soffiato in entrambe le narici prima una, poi l’altra, in piccole quantità modeste, dalle dimensioni di un chicco di riso o di un pisello, di un fagiolo, comunque una quantità molto modesta che può essere poi aggiustata secondo il soggetto e la sua esperienza.
Quali sono i benefici del rapè?

Quali sono i benefici del rapè? Tendenzialmente sono di due tipi: uno prettamente fisico essendo antimicotico, antimucolitico, antibatterico, funziona liberando i dotti nasali, i cavi nasali esattamente come può succedere quando voi utilizzate uno spray nasale di natura farmaceutica. L’altro è quello di liberazione dei canali energetici presenti nel cranio che ovviamente non hanno una corrispondenza dal punto di vista scientifico ma solo dal punto di vista spirituale. Si tratta quindi del sesto Chakra ed del settimo Chakra. Questi ultimi beneficiano particolarmente di tale apertura energetico-spirituale. Quindi alcuni soggetti possono mostrare una maggior chiarezza mentale e connessione col qui e ora, col presente, con l’universo e infatti gli indio utilizzano la pratica prima delle battute di caccia insieme anche ad altre sostanze naturali, proprio perché questa lucidità mentale aiuta a percepire pericoli, opportunità di caccia e via dicendo.
Si ottiene facilmente lo stato di chiarezza mentale, di lucidità mentale, ripeto non c’entra con l’assunzione delle sigarette, anzi al contrario il rapè fondamentalmente aiuta a lasciare andare una eventuale indipendenza da nicotina e quindi aiuta chi vuole smettere di fumare. Ciò non perché crea una nuova forma di dipendenza, io stesso ho assunto rapè e poi c’è stato un momento in cui non l’ho assunto, non mi mancava dal punto di vista di dipendenza. Non è come coloro che dicono “se sto senza la sigaretta ne sento il bisogno”, è un percorso sacro l’assunzione del rapè quindi andrebbe preceduto o seguito da meditazione, da connessioni e poi soprattutto ci deve essere l’intento.
Questo è il Tepì per Rapè

Essendo una pianta di medicina spirituale nel momento in cui lo assumiamo il rapè, dovremmo aggiungere un intento di guarigione fisica e spirituale (ad esempio voglio magari lasciare andare una rabbia, voglio aprire il mio cuore). Sulle prime assunzioni soprattutto le persone che non sono abituate al rapè, lo sentono molto più forte quindi oltre l’effetto mucolitico sentono il bisogno di soffiare il naso, ci può essere un po’ di sensazione di nausea, espulsione di catarro dalla bocca, ci possono essere sensazioni di leggero dolore alla testa sbloccando questi canali oppure, altre piccole somatizzazioni, come un po’ di nausea un po’ – prima di conseguire lo stato della lucidità mentale – di leggerissima ebbrezza.
Proprio perché è una sostanza psicoattiva e non psicotropa cioè quindi è esattamente come il caffè: attivo sulla mente, non è allucinogeno.
Ci sono miscele più forti, miscele meno forti: così come il tabacco che viene utilizzato dalle industrie è di solito di tipo nicotiana-tabacco mentre, quello usato per il rapè, quello puro non lavorato in maniera industriale (quindi non è cancerogeno, non contiene schifezze), appartiene al tipo nicotiana rustica che ha un contenuto di nicotina molto più alto di quello normale se fumato. Nel caso del rapè viene a mancare la componente di bruciatura della sigaretta che poi è quella che genera i problemi cancerogeni oltre alle sostanze tossiche che sono messe dentro il filtro, la sigaretta, la carta e la lavorazione industriale.
Questo è il Tepì, questo è il Kuripè.
Il Tepì, come funziona?
Immaginate di avere qua un’altra persona: una “cannuccia” viene inserita nel cavo nasale dell’altra persona, quindi in una narice e si soffia nell’altra persona, dentro il suo cavo nasale, un piccolo quantitativo di polvere. Prima viene caricato con un po’ di polvere e poi soffiato nella narice, ricaricato con un altro po’ di polvere, soffiato nell’altra narice. Tutto questo va fatto con un ritmo respiratorio particolare perché chiaramente se io dovessi aspirare per errore, assumerei io la polvere per via orale, in bocca. Nella stessa maniera la persona dall’altra parte deve evitare di inspirare, espirare, trattenere il respiro per un po’, perché altrimenti il suo ritmo respiratorio potrebbe influenzare il contenuto e quindi spedire indietro.
Questo invece è per l’auto-assunzione quindi un lato viene inserito all’interno della narice e poi si soffia, molto semplice, prima da una parte poi dall’altra, dopo aver caricato di polvere.
Questo è il Kuripè per Rapè

Il Tepì e il Curipe sono costruiti artigianalmente: bastano due pezzettini di bambù. Si possono trovare in commercio anche Curipe e Tepì realizzati artigianalmente molto più belli di questi due rudimentali, decorati per motivi estetici ma anche per motivi sacri. Essendo una pratica sacra è importante dargli anche una dimensione di valore.
Ogni quanto si assume il rapè?
La risposta è soggettiva però tendenzialmente quando si fa un percorso con questa medicina andrebbe presa tutti i giorni, se si riesce; assunto la mattina e prima di andare a dormire può influenzare i sogni, può influenzare lo stato di lucidità e quindi è positivo.
Il rapè non andrebbe assunto così anche se però lo potete trovare via Internet dove è possibile comprarlo. Il mio consiglio è di non fare gli autodidatta ma, fatevi seguire da un praticante di sciamanesimo, da uno sciamano, da un curandero o assumetelo all’estero in contesto giusto. Fatene un atto sacro, eventualmente se avete problemi di salute consultate il vostro medico di fiducia non tanto perché sia una sostanza pericolosa ma perché comunque sia esattamente come se io dovessi bere tanto caffè, se io ho dei problemi di pressione magari sarebbe bene prendere in considerazione un consulto medico. Stessa cosa, se io lavoro con una pianta naturale che apre i cavi nasali, lavora un po’ sul nostro ritmo pressorio interno e mucolitico e antibatterico eccetera, se io ho una patologia in corso e via dicendo, è importante essere sicuri che non ci siano problemi; questo in generale vale comunque per tutte le attività che hanno a che fare con la pratica di assunzione di piante e rapè – sono legali ma influenzano lo stato dell’organismo.
La polvere di Rapè – poi vi mostrerò delle foto – è molto sottile e molto volatile e richiede una lavorazione particolare tutta sacra, non è commercializzata qua nei negozi, non appartiene al monopolio di stato, non c’entra niente col tabacco.
La foglia di Mapacho (Nicotiana Rustica) sembra in realtà una foglia secca sbriciolata

Per questo si parla di sacro tabacco in relazione al tabacco del Sudamerica perché là è come lo utilizzavano gli antichi, quello che riceviamo noi, quello sotto il monopolio di stato con le sigarette eccetera è una forma, secondo gli indio, di perversione di uso del tabacco: è come se da una pianta di guarigione ne avessero tirato fuori una pianta di distruzione, da una virtù o un vizio. Così come il trinciato del tabacco ossia se prendete il tabacco così come lo vendono dentro le sigarette, lo aprite, lo guardate, non ha nulla a che fare con quello che è l’aspetto della foglia originale che trovate in Sudamerica. La foglia di Mapacho eccetera che sembra in realtà una foglia secca sbriciolata, mentre il tabacco lavorato industrialmente ha tutt’altro aspetto, ha tutt’altro odore. Se doveste bruciare per motivi rituali delle foglie di Mapacho, di tabacco originale, di nicotiana rustica in un rito, in Sud America sentireste che l’odore non ha nulla a che fare con quello della sigaretta che a me disgusta e non ho mai fumato in vita mia.
Evidentemente il mio corpo riconosce ciò che proviene spontaneamente dalla natura e può essere accettato, da ciò che invece è tossico e chimico.
Spero che in qualche modo chi ha provato il rapè, si riconosca in questi miei racconti. Spero di avervi incuriosito un po’ su questa pratica amazzonica e spero che vi possa piacere questo tema, questo video che fa parte di un più ampio discorso sulle piante di medicina, sulla curanderia dello sciamanesimo sudamericano.
Se volete potete iscrivervi al mio canale YouTube Lux-nova attivando la campanellina per le notifiche, seguire le pagine Facebook Alex Peverada e Lux- nuova e consultare il mio sito www.lux-nova.it
Per sessioni individuali o per partecipare agli eventi, per tutti coloro che praticano già sciamanesimo, per tutti coloro che si stanno avvicinando a questo tema, io vi auguro prima o poi di avere l’opportunità di provare in maniera sacra il cerimoniale dell’assunzione del rapè e spero vi possa portare i benefici fisico spirituali che ha portato anche a me.
Buona chiarezza mentale, buona lucidità, buona concentrazione, buona connessione a Madre Terra, ai vostri spiriti guida e all’universo.
Che sia così, grazie!
Nota: il testo potrebbe avere ricevuto piccoli modifiche in relazione al video, con l’unico obiettivo di essere reso più fruibile e scorrevole all’utenza web rispetto al dialogo originario.
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