NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati.
La pratica sciamanica non è volta ad effettuare diagnosi mediche, no, sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente.
La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, nè vengono accettati clienti con problemi mentali o sotto cura psichiatrica.
Chakra vuol dire ruota in sanscrito

Salve a tutti sono Alex Peverada operatore olistico ed operatore esoterico specializzato in tecniche sciamaniche e tecniche magiche.
Cosa sono i Sette Chakra innanzitutto? Chakra vuol dire ruota in sanscrito, i Chakra sono quindi delle ruote ma che tipo di ruote? Non certo quelle delle automobili! Sono ruote di energia, per riuscire a capire che cosa è un Chakra devo fare prima un minimo di accenno a quello che è l’anatomia sottile dell’essere umano secondo la tradizione induista, che è stata poi ripresa da correnti filosofiche come quella della teosofia ed anche altri movimenti esoterici occidentali. Immaginate il corpo umano ed immaginate che oltre al corpo umano, la parte spirituale dell’essere umano abbia una sua sorta di corpo o corpi sottili quindi, immaginiamo questo sé, questo io profondo, questa identità spirituale, immaginiamo il corpo fisico e in mezzo – è un “in mezzo” relativo chiaramente- come forma di connessione tra il principio spirituale dell’individuo e il corpo fisico, una serie di corpi interconnessi, non visibili all’occhio nudo ma esistenti, corpi energetici, corpi spirituali – non entro nelle dinamiche delle nomenclature perché altrimenti ci sarebbero delle differenze tra tradizione e tradizione e creerebbero problemi – diciamo che ci sono i corpi sottili e tali corpi sottili sono connessi tra di loro.
Chi ha la capacità di vedere l’aura e non la vede con gli occhi fisici ma con i sensi spirituali come Rudolf Steiner, vede praticamente che cosa? Vede l’aura di questo campo elettromagnetico energetico spirituale che pervade il corpo fisico della visione, che si estende oltre l’epidermide quindi oltre il corpo della persona e che è un campo energetico e spirituale che l’individuo finché è vivo possiede. In questo campo energetico che è dinamico ci sono delle porte, dei vortici di energia che gestiscono la circolazione di questa energia all’interno del campo aurico ed energetico e questi vortici, sono quelli che nella tradizione induista vengono definiti Chakra! Per questo sono detti “ruote”, ruote come vortici di energia, in realtà ce ne sono tantissimi alcuni sostengono che ve ne siano addirittura 22.000 ma ce ne sono alcuni più importanti e altri meno importanti.
Io lavoro sui Sette Chakra maggiori, sebbene si dica che ne esistano fino a 22.000

Arthur Avalon è l’autore del libro “Il potere del serpente”, è colui che maggiormente, e tra i primi, ha portato il concetto del lavoro sui Sette Chakra maggiori, sul Kundalini tratto dall’induismo, è colui che ha portato in Occidente la conoscenza al grande pubblico poi dopo ovviamente sono seguiti la New Age, altri movimenti e altri lavori di tipo olistico-energetico che hanno portato altri concetti importanti, altri punti di vista, però è lui il grande portatore di questa dottrina in Occidente; in linea quindi con quello che è la sua presentazione, io lavoro sui Sette Chakra maggiori, so che ultimamente si parla tanto dei Dodici Chakra, alcuni danno molta importanza al Chakra delle mani e dei piedi etc.. sì, non lo nego però io voglio rimanere più che altro sul base e, il base è sempre stato parlare ed accettare i Sette Chakra maggiori come quelli principali.
Secondo la tradizione tibetana i “chakra” sarebbero cinque perché i loro Chakra bassi, li fondono in un unico Chakra, secondo la tradizione induista ci sarebbero invece Sette chakra maggiori:
- il Primo è Muladhara,
- il Secondo Svadhisthana molto difficile da pronunciare questo,
- il Terzo Manipura,
- il Quarto Anahata,
- il Quinto Vishuddha,
- il Sesto Ajna,
- il Settimo Sahasrara.
Ognuno di questi Sette Chakra maggiori è situato lungo l’asse corporeo centrale

Ognuno di questi Sette Chakra maggiori è situato lungo l’asse corporeo centrale, quello verticale che conduce quindi dalla zona perianale fino alla sommità del capo, il primo Chakra si presuppone sia quello collocato intorno alla zona appunto perianale, considerate che comunque sia è tridimensionale, c’è un campo energetico ed aurico quindi non è un punto, uno spillo, è immaginare qualcosa di più osmotico e ampio.
Il secondo Chakra è Svadhisthana, è situato poco più su nella zona diciamo del basso ventre, nella zona in prossimità dei genitali; mentre Muladhara è situato appunto nella zona perianale ed ha a che fare con il radicamento e con tutti quelli che sono gli istinti base di sopravvivenza e al radicamento verso la terra, il rapporto con il cibo, il rapporto con la casa quindi, concetti molto materici, il secondo Chakra ha a che fare invece con la sessualità, con tutti i temi inerenti alla sessualità, dal senso di colpa ad una sessualità non vissuta bene, fino a comunque sia il rapporto con gli istinti sessuali e con le emozioni connesse al sesso.
I Chakra sono collegati al campo energetico del soggetto e ne fanno parte

Il terzo Chakra invece è Manipura ed è all’altezza del plesso solare comunque verso l’addome ed ha a che fare col potere personale, connesso con le emozioni relative allo stesso quindi qui ritorno al discorso sciamanico per capire cosa si intende per potere personale. Si intende la capacità di essere causativi, di riuscire a utilizzare la propria energia in maniera corretta e quindi non essere distratti nella gestione delle emozioni dalla paura, non essere limitati alla gestione del potere personale, nella capacità di esprimersi nel mondo, pensando alla la paura ed alle altre emozioni negative che sorgono quando abbiamo un esame di scuola, di lavoro, di qualsiasi natura, cosa succede? Ci si blocca lo stomaco, si chiude lo stomaco si dice, oppure si ha una sensazione di nausea eccetera, perché è proprio lì che si annida la paura dell’esame, della prova, va a limitare il lavoro di Manipura e quindi limitare il nostro potere personale.
Ognuno di essi assolve una funzione…

Il quarto Chakra invece è Anahata, è il Chakra del cuore, il Chakra dell’amore universale, quando questo Chakra è chiuso o lo sentite in qualche modo limitato nelle sue possibilità, facciamo fatica ad esprimere il nostro amore universale e quindi siamo magari nell’ egocentrismo e nel narcisismo.
Cosa c’entra lo sciamanesimo con i sette Chakra?

Il quinto Chakra Vishuddha è il Chakra della gola, ha a che fare ovviamente con la comunicazione, quindi la capacità di dire la verità, la capacità di andare oltre la menzogna, il riuscire ad esprimere qualcosa che magari invece è trattenuto dentro oppure, l’aver parlato troppo, l’aver detto troppo.
Il sesto Chakra Ajna, detto anche Terzo Occhio è il Chakra della visione, visione, intesa come capacità di vedere il campo aurico, i corpi sottili, è la visione spirituale ma anche la capacità di vedere in meditazione, di visualizzare ma anche la capacità di vedere il nostro percorso di vita, il nostro progetto di vita, la visione della vita.
Il settimo Chakra invece ha a che fare col divino perché è situato qua (indica la sommità del capo), è sostanzialmente definito anche il chakra dei mille petali perché è questo Chakra che quando è molto aperto, molto espanso, ci permette la connessione con il sé o parte spirituale e con Dio; infatti nell’iconografia classica dei santi o delle grandi anime dell’umanità, l’inespresso è rappresentato come una luce dietro la testa, la famosa aureola significa che questi individui hanno un settimo Chakra molto espanso e non è solo nella tradizione orientale che si nota questo quindi, evidentemente, è un concetto che appartiene a più tradizioni esoteriche ed essoteriche (esoteriche nascoste). Questi sono i sette chakra maggiori.
Bene, allora cosa c’entra lo sciamanesimo con i sette Chakra? Nella mia esperienza, nella mia intuizione e con quello che è il suggerimento degli spiriti, delle mie guide spirituali, io porto le persone a viaggiare attraverso il viaggio sciamanico, dentro i loro Chakra, per effettuare un lavoro di guarigione, quindi con l’ausilio di un nuovo alleato, di un nuovo animale di potere, si lavora sulla guarigione spirituale dello specifico Chakra.
Porto questo lavoro sui seminari, nel primo seminario ci concentriamo sui temi della parte bassa del corpo, quindi sui temi del primo, secondo, terzo Chakra e, nel secondo seminario lavoriamo invece sugli altri Chakra, sul rapporto col divino e andiamo a vedere tutti i temi collegati a questa situazione. In più anche con le costellazioni ad indirizzo sciamanico, rappresentiamo meglio gli irretimenti collegati ai determinati Chakra e li si prova a risolvere, si viaggia sciamanicamente nei sette Chakra maggiori.
Come funziona questa pratica? Innanzitutto bisogna padroneggiare il viaggio sciamanico quindi è importante aver fatto il seminario base o, una serie di attività tali da poter riuscire a lavorare sciamanicamente con le guide spirituali, con gli animali di potere, avere già iniziato a fare alcuni lavori di base, di guarigione, dopo di che, attraverso le mie istruzioni, si lavorerà invece specificatamente sui vari Chakra con un approccio differente. Tendenzialmente nei vari seminari che ho visto di solito, dei colleghi, ma anche quelli che tengo io e via dicendo, si lavora su un aspetto, una tecnica: il seminario sul recupero dell’anima insegna ad effettuare il recupero dell’anima, si impara a fare il recupero dell’anima, nel seminario sull’ accompagnamento dei defunti, si impara ad accompagnare i defunti, si vede con che tipo di relazione accetto la morte dal punto di vista sciamanico e via dicendo.
Qui invece cosa succede? L’approccio è differente nel viaggio sciamanico con i Chakra poiché, si vanno a contattare proprio i Chakra considerando che è come se in qualche modo ci fosse uno spirito che li collega, si lavora in “diagnostica spirituale”, si lavora sulle varie problematiche connesse ad un Chakra e lì, sostanzialmente ci possono essere intrusioni, perdite di energia, blocchi, recuperi dell’anima collegati a quel Chakra, un trauma collegato ad un Chakra.
È come aprire delle porte mentre lavoriamo sciamanicamente

È come aprire delle porte e quindi mentre lavoriamo sciamanicamente con il viaggio sciamanico nei Chakra bassi, andremo ad affrontare i temi che hanno a che fare con il lavoro, il denaro, una famiglia, il cibo, il rapporto col cibo, oppure la sessualità, le prove, le sfide della nostra vita; man mano che si sale, si lavorerà sciamanicamente per indentificare quali possono essere problemi con l’amore, per poter guardare nel quarto Chakra andremo a sondare se amiamo il nostro fratello, non lo amiamo, siamo dentro una dinamica narcisista. Lavorando sui Chakra alti andiamo ad affrontare il rapporto col divino quindi se ho un blocco di visione, ho un blocco nella comunicazione con la spiritualità e quindi magari sono ancora tutto materia o al contrario potrei essere tutto spirito, quindi essere poco radicato.
Ovviamente il lavoro che si svolge non ha solo a che fare col viaggio sciamanico, prima appunto parlavo di costellazioni, ci sono esercizi di meditazione, ci sono le teorie, ci sono tecniche respiratorie quindi è un lavoro a 360 gradi, è talmente ampio che ho dovuto spezzarlo su due seminari, due percorsi, uno solo non era sufficiente: immaginate di fare i lavori di coppia o lavori singolarmente per ogni Chakra quindi, sono già solo sette Chakra più il lavoro in coppia sono da moltiplicare per due, quindi bisognerebbe svolgere almeno 14 viaggi nello stesso weekend, un bombardamento terribile a livello energetico, insostenibile. Ho spezzato le cose, ho spezzato il seminario su due date diverse e nella prima si ci si concentra proprio sulla relazione con la materia, con le emozioni, con gli istinti bassi, il secondo invece è orientato al divino.
Ovviamente non sono vincolanti nel senso che si potrebbe partecipare solo ad uno dei due ma è anche vero che per un lavoro più completo, già che si sta lavorando sui Chakra, si lavora su tutto l’assetto e non vi dico altro, vi lascio scoprire direttamente il seminario sui Chakra, ve li lascio vivere!
Questo è il principio dello sciamanesimo: vivi l’esperienza piuttosto che teorizzarla!
Buona esplorazione dei vostri sette Chakra, buon equilibrio dei vostri Chakra, buona armonizzazione e buon tutto! Grazie per avermi ascoltato anche questa volta!
Nota: il testo potrebbe avere ricevuto piccoli modifiche in relazione al video, con l’unico obiettivo di essere reso più fruibile e scorrevole all’utenza web rispetto al dialogo originario.
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