Il cancro si combatte? Si sconfigge? O si comprende?
NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati.
La pratica sciamanica non è volta ad effettuare diagnosi mediche, no, sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente.
La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, nè vengono accettati clienti con problemi mentali o sotto cura psichiatrica.
Una prospettiva differente a questa malattia…

Sono Alex Peverada, operatore olistico specializzato in tecniche sciamaniche, costellazioni familiari e meditazione. Oggi vorrei parlare di un tema piuttosto forte, che è il cancro o tumore come preferite chiamarlo; in questo caso parlo del tumore maligno, chiaramente. Non ne voglio parlare in ambito medico ma vorrei parlare di questo tema da una chiave differente, con la chiave dello sciamanesimo, con la chiave dei valori comunque spirituali. Vorrei anche provare a dare una prospettiva differente al modo con cui noi occidentali ci relazioniamo con questo grande problema, con questa malattia. Perché faccio questo video? perché chiaramente lo sciamanesimo è una strada di guarigione spirituale e quindi non può non toccare questo tema, ma soprattutto mi è sorta una riflessione: pochi giorni fa è morta Nadia Toffa, questo personaggio televisivo, giornalista, conduttrice di interviste ed inchieste per conto delle Iene.
Spesso si parla di “battaglia” con la morte e di “battaglia” contro il cancro…

Nadia Toffa è morta di cancro, tumore, quello che è in un certo senso emerso attraverso post e commenti sui social network riguarda il fatto che le persone si sono divise tra suoi detrattori e sostenitori; chiaramente i detrattori non hanno fatto altro che portare avanti comportamenti di scherno o anche più forti come ingiurie ed offese. Secondo me di fronte alla situazione del genere non è giustificabile, ma non è giustificabile a prescindere l’insulto, ma a maggior ragione di fronte una persona ma deceduta chiaramente nel dolore fisico, emotivo e spirituale dei una esperienza del genere. Per quanto riguarda invece chi non è stato un detrattore, quindi tra i sostenitori di questa figura, ho notato un atteggiamento molto particolare che mi ha colpito: tutti l’hanno definita una guerriera, perché ha lottato contro il cancro; effettivamente, in ambito medico e clinico, si parla di “lotta al cancro” da ormai decenni. Quando una persona si trova a utilizzare la chemioterapia o comunque ad affrontare questo tipo di malattia potenzialmente terminale, spesso si parla di “battaglia” con la morte e di “battaglia” contro il cancro, soprattutto contro la malattia.
Metamedicina, una nuova visione simbolica alla causa delle malattie.

Quello che mi colpisce è che molti operatori olistici hanno comunque utilizzato il suo punto di vista per criticarla, cioè il fatto che lei non ha dato spazio alle terapie alternative; secondo alcuni avrebbe avuto delle chance diverse… non lo so, non sono un medico. Molti sui social network si improvvisano “oncologi” e non so come facciano… ma quello che so, lo so per esperienza diretta, e che credo che sia il punto di vista più profondo e più saggio: cioè che la malattia non si combatte, ma si include. Coloro che a volte riescono a guarire da malattie così importanti, a prescindere dal fatto che utilizzino terapie alternative naturali o qualsiasi altra soluzione, sono persone che hanno svolto un percorso di crescita grazie alla malattia. Non sono io a dirlo, non solo io. Negli ultimi decenni è nata una disciplina che si chiama Metamedicina che ha dei sostenitori, è stata sviluppata da alcuni medici che hanno contribuito ad essa ponendo fondamentalmente una nuova visione simbolica alla causa delle malattie.

Se la comprensione della malattia non porta miglioramenti fisici almeno ci fa crescere…
La chemioterapia, la terapia che è stata scelta dai medici per Nadia Toffa, è una terapia molto invasiva il cui scopo è la distruzione cellule tumorali è una soluzione …come è una soluzione togliere il dolore, disinfettare, una ferita. Sono soluzioni che lavorano sul sintomo, ma soprattutto quando lavoriamo in maniera consapevole e cosciente su noi stessi, ci possiamo trovare di fronte a una domanda importante: perché? perché a me? perché la malattia? perché adesso? Quale messaggio vuole darmi l’universo ? Chiaramente un fumatore o una persona che vive nei pressi di una centrale nucleare come Chernobyl o Fukushima, tenderà a rispondere in termini di problematica fisica a cause oggettive, cancerogene; però queste cause apparenti a volte non ci sono o potrebbero non essere le uniche e quindi in metamedicina si parla del “destino della malattia” e del suo significato: il simbolo che ci porta la malattia.
Forse dietro il cancro per Nadia Toffa, come per mille altre persone al mondo, c’è dietro un altro messaggio inespresso ,questo messaggio è collegato al punto corporeo dove compare o si diffonde la malattia. Credo che sia importante, sia che noi siamo destinati a morire, che non siamo destinati a morire… è importante che oltre alla terapia medica noi capiamo il senso della esperienza: lavoriamo sul simbolo, sul significato; perché anche se c’è una probabilità su un milione che la comprensione del significato della malattia possa migliorare la nostra condizione o farci guarire più velocemente… ben venga! Se addirittura può far sì che la terapia farmacologica posta in essere sia meno invasiva o possa essere ridotta perché il nostro progresso aumenta in proporzione alla comprensione delle origini della malattia e delle cause di malattia: ben venga!
E se la comprensione della causa della malattia non porta miglioramenti fisici almeno ci avrà dato un motivo, una ragione per crescere come individui, che non è solo lo sviluppo, la forza guerriera del combattere, ma include la ragione. Poter capire cosa mi porta, capire se c’era una relazione con una persona che ha creato un problema: da cui potrebbe essere nato il cancro o se c’è una parte di me che non accettavo, che non volevo vedere, un conflitto interiore che ha portato la malattia.
Le cellule tumorali sono parassiti, si nutrono del tessuto ospite

Certo la medicina ufficiale non può accettare una cosa del genere, la medicina ufficiale può lavorare sul sintomo, ma molti più medici, sempre più medici dicono: “io nel mio modo di vedere la malattia includo anche le possibili cause psico-emotive e spirituali o animiche profonde”. Vi indico tre libri, ad esempio: la malattia come destino, scritto dal medico Rudiger Dahlke, e “la malattia come simbolo”, inoltre “il grande dizionario della metamedicina” di Claudia Rainville“.
Perché quindi devo capire il significato possibile della malattia? Perché viviamo? Per divertirci o viviamo per fare esperienza di vita? Esperienze positive, esperienze negative, salute e malattia? Per me viviamo vite più facili o più difficili e viviamo sfide. Un cancro può essere un immenso insegnamento per un’anima, per una persona. Una sfida che non è solo: sono guerriero e sfido il cancro, combatto il cancro, lotto contro il cancro. Pensare “amo il mio cancro” è difficile, quasi impossibile…ma “lo comprendo o posso capirlo o posso includerlo”… questo è i messaggio. Claudia Rainville nel grande dizionario della metamedicina, alla voce cancro, ci dice:
“Secondo la medicina classica o allopatica, il tumore è un termine usato per indicare un insieme di patologie in cui si assiste a una proliferazione di cellule, dette atipiche, che possono dar luogo a metastati, consistenti nella migrazione di queste cellule, in altri tessuti. Secondo questa interpretazione il tumore nasce dall’alterazione dell’oncogenesi. Si tratta di geni che reggono la crescita e la moltiplicazione di una o più cellule per mezzo di agenti detti cancerogeni. Le modificazioni genetiche della cellula cancerogena si trasmettano alle cellule nate dalla suddivisione; in questo modo si forma un piccolo gruppo di cellule atipiche che proliferano più rapidamente delle altre. Sono di solito indifferenziate, ovvero non sono in grado di svolgere tutte le funzioni che corrispondono al tessuto di origine e fuggono a ogni contro al ormonali nervoso. Sono anche autentici parassiti poiché si nutrono del tessuto ospite. “
E se pensiamo che una cellula tumorale combatte le altre cellule e viceversa, c’è un conflitto nell’organismo e noi cosa facciamo? Pensiamo di risolvere un conflitto con un altro conflitto, cioè lottando contro il tumore; forse è nell’amore, nella comprensione che sciogliamo un conflitto… in una via pacifica.
La guarigione del cancro secondo la medicina allopatica è la distruzione delle cellule maligne

Continua poi la Rainville: “.. la guarigione del cancro secondo la medicina allopatica si ottiene attraverso la distruzione delle cellule maligne, la guarigione del cancro secondo la Metamedicina si ottiene con l’identificazione del sentimento provato che ha originato le emozioni che a loro volta hanno creato un turbamento cervello organo manifestatosi con la patologia relativo al sentimento. Per esempio un senso di svalutazione andrà a toccare i tessuti di sostegno, dato che riguarda il modo in cui poniamo il modo in cui ci poniamo nei confronti dell’ambiente che ci circonda o della vita secondo il valore che diamo noi stessi. Mentre un sentimento che riguarda le nostre relazioni (i nostri contatti) con gli altri colpisce piuttosto un organo del tatto, come la pelle. Quello che ci tocca nel profondo colpirà la nostra pelle interna… ovvero le mucose per limitarsi a questi pochi esempi. La trasformazione del sentimento negativo che ha originato le emozioni negative in un sentimento positivo, favorevole alla pace interiore. L’effetto che produce e l’eliminazione delle emozioni che il primo sentimento aveva fatto nascere. La liberazione motivo ammette fino al turbamento manifestato nel malessere o nella malattia. La tecnica consiste nella capacità di aiutare la persona (il paziente) a identificare in modo chiaro il sentimento che lo ha pervaso e a trasformarlo. Questo è ciò che chiamo e che chiamiamo Metamedicina.
Un malessere, una malattia hanno un senso, una logica, e non si producono senza di essa. Si potrebbe dire che la medicina allopatica si occupa del nemico, delle “cellule maligne”, mentre nella Metamedicina ci si occupa del terreno “psicologico”. La prima cerca la vittoria nella lotta contro il nemico, la seconda cerca la pace in ciò che ha dato origine al conflitto interiore. Ogni forma di tumore viene spiegata in relazione all’organo interessato. “
Non mi permetterei mai, non credo che sia nemmeno giusto fare, come fanno alcuni miei colleghi operatori olistici, che dicono: “perché non ha provato Nadia Toffa le terapie alternative? è stata una sua scelta ed è giusto rispettarlo. Non mi sentirei di incoraggiare le persone ad andare dal master reiki, dallo sciamano, dal mago Merlino invece che andare dai medici; perché? I medici sbagliano? Perché mago Merlino, lo sciamano, il master Reiki non sbagliano? Non sono esseri umani?
Se mi chiedessero tu di fronte a un cancro cosa fai e cosa faresti? A parte andare dal medico, cercherei di capire perché l’ho avuto, perché lui ho una malattia dentro il corpo? Che significato ha? E non combatterei “contro” questo male, perché il miglior modo di trasformare un nemico è renderlo un amico, e trovare una strada di pace per accoglierlo. Questo non garantirà che guarirò, ma è probabile, è molto probabile che la mia Anima trovi la pace desiderata, la comprensione, l’amore, il senso dell’esistenza.
Namastè, grazie, amen… scegliete il saluto che preferite.
Nota: il testo potrebbe avere ricevuto piccoli modifiche in relazione al video, con l’unico obiettivo di essere reso più fruibile e scorrevole all’utenza web rispetto al dialogo originario.
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