NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica non è volta ad effettuare diagnosi mediche, no, sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, nè vengono accettati clienti con problemi mentali o sotto cura psichiatrica.
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Il cammino del mago, del metamago è già di per sé una rimozione di blocchi spirituali e un lavoro su sè stessi …

Salve a tutti sono Alex Peverada operatore olistico ed operatore esoterico specializzato in tecniche sciamaniche e tecniche magiche.
Nei precedenti video ho già definito che cos’è la metamagia e la figura del metamago, in breve sintesi è questo percorso magico sciamanico da me ideato, progettato che ha lo scopo di fondere i principi e gli insegnamenti della magia occidentale con alcuni insegnamenti e principi dello sciamanesimo essenziale o transculturale come preferite definirlo. In questo video vorrei dare una definizione e una puntualizzazione su quelli che sono i requisiti necessari per poter diventare un mago, inteso non come illusionista ma come operatore esoterico, come operatore di magia teorica e pratica.
Questi dieci requisiti in realtà appartengono a qualsiasi persona potenzialmente, ci possiamo lavorare. Quindi non dovete pensare che siano qualcosa che o avete in senso assoluto o non avete, sicuramente ci sono delle predisposizioni, sicuramente una di queste facoltà, di questi requisiti può appartenere di più ad un soggetto e meno ad un altro o più di una di queste facoltà. Se pensate che non vi appartengono vi sbagliate, ognuno di noi ha in piccola parte questi talenti e predisposizioni, ci si può lavorare per cercare di incrementarli, tra poco li esporrò ma quello che voglio dire è che sostanzialmente non hanno un ordine gerarchico, se li ho disposti da uno a dieci è solo per praticità, sono tutti ugualmente importanti e non è pertanto più importante il primo o l’ultimo, hanno tutti uguale valore.
Quello che posso dire ulteriormente come premessa è che spesso alcuni traumi spirituali, condizioni spirituali piuttosto che fasi di vita particolari della nostra vita, relazioni o situazioni possono inibire una di queste predisposizioni, queste facoltà. Lavorando su se stessi con tecniche quali le costellazioni familiari, piuttosto che il recupero dell’anima come pratica sciamanica – potete vedere il mio video sul recupero dell’anima se non sapete di cosa si tratta dal punto di vista sciamanico – oppure, anche semplicemente con purificazioni e con altri lavori olistici, potete mettervi in condizione di rimuovere i blocchi e le limitazioni che avete alla vostra naturale espressione di queste dieci facoltà.
Il cammino del mago, del metamago è già di per sé una rimozione di blocchi spirituali e un lavoro su sè stessi quindi man mano che potenziate queste facoltà, lavorate su di esse rimuovendo i blocchi da una sorta di tappo spirituale.
Vi chiedo in cambio di queste risorse che vi sto fornendo di mettere un like al video, iscrivervi al mio canale YouTube Lux-nova e seguire la pagina Facebook Lux-nova e Alex Peverada, se poi sarete interessati o siete interessati ai miei contenuti, potete iscrivervi eventualmente ai seminari base di metamagia, di sciamanesimo che sono il requisito per partecipare poi alla scuola di sciamanesimo e la scuola di magia o richiedermi una consulenza tramite il sito www.lux-nova.it
01 – La volontà e l’intento

Qual è il primo di questi requisiti? Il primo di questi requisiti è la volontà e ovviamente l’intento, ho già parlato in un mio video precedente della volontà e dell’intento in magia, in sciamanesimo per cui consiglio di andarlo a vedere per avere più chiarimenti, perché la volontà è importante e fondamentale.
Prima di tutto è una delle facoltà tipiche dell’essere umano, è proprio la capacità di volere, di desiderare ma ben oltre il desiderio quindi di muovere l’anima verso una direzione, non aggiungerò molto a quello che è già stato detto di volontà in magia, in sciamanesimo, se non il fatto che considero la volontà un requisito fondamentale, necessario. Per poter procedere in un cammino spirituale magico o non magico che sia serve proprio la capacità di allinearsi agli obiettivi, la capacità di essere determinati, la capacità di essere costanti, la capacità di sfidare le proprie resistenze, i limiti per crescere e trasformarsi.
Tutti quanti siamo dotati di volontà ma la volontà è allenabile e potenziabile, ricordatelo sempre.
02 – Gestione delle emozioni

Il secondo requisito è la gestione delle emozioni, se noi siamo padroni delle nostre emozioni, le conosciamo, le osserviamo, se sappiamo riconoscere le nostre emozioni e quelle altrui sappiamo anche gestire meglio la parte magica. Perché? Perché se io voglio fare un rito di abbondanza, di purificazione, di protezione devo essere in quel momento in buon contatto con le emozioni.
Spesso una purificazione serve farla in uno stato motivo di quiete, se io entro in uno spazio rituale o inizio un rituale di tipo magico/esoterico senza la giusta emozione, quindi mostro svogliatezza, piuttosto che non coinvolgimento, il rituale in qualche modo sarà un po’, non dico compromesso ma, comunque inficiato; la capacità del rituale di produrre degli effetti interiori di crescita spirituale o comunque degli effetti di un certo tipo sarà inferiore se non sono nello stato emotivo corretto o, se non riconosco in me gli stati emotivi corretti.
03 – Intuizione, intuito e capacità di intuire.

Il terzo requisito è l’intuizione, l’intuito, la capacità di intuire.
Avere una buona intuizione, che è molto connessa con la sensitività e la sensibilità, consente di sentire, letteralmente con una parte di noi che non riusciamo bene a comprendere l’arrivo di informazioni dall’universo. Quindi l’intuito ci permette di osservare in che direzione va una comunicazione da parte dell’universo, quando una persona sta per dirci qualcosa in un certo senso sentiamo già che andrà verso una direzione o addirittura a volte abbiamo percezione che ci verrà comunicato qualcosa.
Questa facoltà di cogliere dall’universo dei messaggi in maniera immediata a nostro uso e beneficio, è molto importante se ad esempio io riesco a sentire un individuo e i suoi bisogni e attraverso l’intuito riesco a capire qual è il suo disagio profondo, qual è la sua necessità, posso meglio indirizzare un suggerimento di rito. Stessa cosa per me stesso, se io riesco a identificare facilmente il mio stato, il mio bisogno posso intuire quale lavoro di guarigione spirituale intraprendere, un lavoro di miglioramento della mia vita.
L’intuito è quello che ci permette anche di sentire meglio l’arrivo degli Spiriti Guida nel momento in cui cerchiamo di connetterci a loro; quindi, ancora prima di fare un viaggio sciamanico, una meditazione, sentiamo, intuiamo, l’arrivo di una forza benigna e anche quello che ci avverte mentalmente di pericoli, di trappole, si sa che possano arrivare dall’ambiente (inteso come ambiente sociale o come sorgente di trappole spirituali).
04 – Capacità di visualizzare

Il quarto requisito è la capacità di visualizzare: tutti quanti sappiamo visualizzare, anche chi dice che non visualizza, non vede, non sente, non riesce a immaginare, è una facoltà umana quindi l’abbiamo tutti. Magari alcuni l’hanno più accentuata, chi per esempio è abituato a fare professioni, lavori o ha abilità che hanno a che fare con la capacità di visualizzare, ad esempio dall’architetto, il designer fino al pittore, lo scultore e via dicendo.
Sanno benissimo che comunque sia la loro capacità visualizzativa, per quanto possa sembrare un talento innato, in verità è anche frutto d’allenamento. La persona capace di visualizzare, chiude gli occhi e riesce appunto a immaginare, a visualizzare qualcosa che non esiste o qualcosa che esiste ma non presente. Per capire che tutti quanti abbiamo capacità visualizzative basta semplicemente osservare un oggetto della nostra realtà, la nostra stanza, chiudere gli occhi e cercare di riprodurla con le facoltà dell’immaginazione del terzo occhio, del sesto chakra, magari sarà frammentata, mancheranno dei pezzi, magari riusciremo a visualizzare solo alcuni colori oppure alcuni oggetti e altri no, ma il fatto che l’immagine sia incompleta è comunque un’informazione. Per cui la capacità visualizzativa grezza ci appartiene, perché è importante quindi in metamagia visualizzare?
Perché sostanzialmente quando cerchiamo di influenzare il nostro inconscio e cerchiamo di influenzare l’esito di un rito, spesso la componente visualizzativa ed immaginare un buon esito per il rito, è in qualche modo necessaria per dare un’impronta. L’universo può andare in molte direzioni, alcune possono danneggiare l’esito, la visualizzazione ci aiuta a dare una direzione positiva alla nostra pratica. È come se in qualche modo si creassero un po’ le condizioni dentro di noi affinché queste condizioni si manifestino poi nella nostra vita.
05 – La creatività

Il quinto requisito è la creatività, è molto connessa alla visualizzazione, potremmo dire che la visualizzazione è l’espressione della creatività.
Tutti quanti siamo creativi, anche la persona che dice “io non sono creativo”, in piccola parte lo è, perché nel momento in cui cerca di migliorare la propria casa, arredarla è creativo. Nel momento in cui dice “ho voglia di fare qualche lavoro di découpage, ho voglia fare di fare qualche lavoro hobbistico”, oppure nel momento in cui sta pensando ad organizzare la festa di compleanno per il proprio figlio, o organizzare un’attività lavorativa, c’è già un processo creativo.
Questo è fondamentale anche nel nostro lavoro, non c’è bisogno di essere come dicevo prima pittori, scultori o architetti, chef che prepara piatti elaborati, anche nel nostro quotidiano, anche in professioni apparentemente non creative, c’è un elemento di creatività.
Quindi l’essere umano è dotato di creatività, può potenziarla, come può potenziare la visualizzazione attraverso l’allenamento. La creatività è fondamentale nel concepire ad esempio riti nuovi basati su riti che abbiamo osservato, nel rielaborare le informazioni, nel disegnare i nostri sogni, ad esempio disegno il sogno che ho fatto la notte prima, posso trascriverlo, posso disegnare o trascrivere i viaggi sciamanici, posso scrivere pensieri, riflessioni in merito al percorso spirituale.
La creatività è allenabile e serve proprio per renderci indipendenti, altrimenti se non fossimo creativi dovremmo sempre comunque ripetere come robot quello che ci viene detto dall’altro, è quindi inutile dipendere dal rito altrui. Colgo il rito altrui e lo trasformo, lo dinamizzo, lo rendo mio, personalizzo l’invocazione, personalizzo la preghiera, poi lo sappiamo che ci sono individui più dotati a livello creativo e altri meno dotati ma, anche il meno dotato allenandosi, può migliorare le proprie capacità creative e visualizzative come avevo detto precedentemente.
06 – Capacità di concentrazione

Il successivo consiglio è la capacità di concentrazione. Il requisito della concentrazione, questo come tutti gli altri, è comunque appartenente all’essere umano. C’è chi dice che non ha una capacità di concentrazione, non è vero, tutti quanti l’abbiamo, è allenabile e va allenata. Una mente molto affollata, sempre piena di pensieri, sempre confusa con un linguaggio arzigogolato che non riesce a essere precisa, che non riesce a essere essenziale, è semplicemente una mente poco addestrata che non ha nella sua natura la capacità di trovare una concentrazione e una stabilità mentale. A tal proposito, in questo canale ho pubblicato una meditazione che si chiama “meditazione del silenzio interiore”, è un esercizio che si chiama esercizio di dis-identificazione e identificazione di Assagioli, sono esercizi che possono essere molto utili per sviluppare una mente concentrata.
La mente concentrata si focalizza su un dettaglio, su un punto e molto utili per sviluppare una mente concentrata. La mente concentrata si focalizza su un dettaglio, su un punto e diventa uno strumento estremamente utile. Se io leggo una preghiera oppure faccio un rito, oppure ancora faccio una pratica spirituale e la mia mente è altrove, è confusa e piena di pensieri, inevitabilmente questo percorso, questa pratica, questa preghiera sarà meno efficace; sarà comunque efficace ma lo sarà meno rispetto alla stessa esecuzione se noi fossimo pienamente concentrati in quello che facciamo. Inoltre il silenzio interiore riduce la possibilità che ci siano interferenze esterne, quali aspetti dell’Ombra della realtà che possono entrare in questa bolla di luce che noi costruiamo attraverso la nostra capacità di concentrazione.
Potete immaginare quindi quanto sia importante per un mago, uno sciamano, un praticante di magia, un praticante di sciamanesimo avere una buona capacità di concentrazione perché lui sarà tutto in quel rito, sarà tutto in quella cerimonia, sarà tutto focalizzato col suo potere in quel processo e quindi ci sarà più potenza, più potere.
Se io prego la Vergine Maria, Marte, il Cristo, Buddha, qualsiasi essere preghi, se lo faccio in maniera molto concentrata, lo sento anche maggiormente e quindi più concentrato significa più potente.
07 – Sentimento o pathos.

Il successivo requisito è il sentimento, il pathos.
Che cosa intendo per pathos? Pathos è una parola greca che si riferisce al sentimento. Il trasporto, il sentimento, la passione con cui noi svolgiamo un rito, una pratica spirituale.
Se recito la preghiera dell’Arcangelo Michele in questa maniera “Sant’arcangelo […] io ti chiamo” capite che trasmette della svogliatezza, ma non la trasmetta solo all’universo ma, anche a me stesso, a chi mi ascolta.
Se io recito “Santissimo Arcangelo Michele […] io Ti invoco”, sentite il potere che arriva o perlomeno capite che questa voce trasmette agli altri e a me stesso, un sentimento che io sento, sento il trasporto cioè faccio la medesima azione non solo con un tono emotivo ma proprio credendoci, lasciando che io sia in qualche modo coinvolto, non è recitare, è proprio credere fermamente nella passione con cui facciamo quello che facciamo. Se io metto nel rito il dubbio, se io metto nella mia pratica spirituale il dubbio, la paura, la svogliatezza, sicuramente otterrò un risultato minore o nessun risultato.
Se io prego con passione se faccio un rito con passione, se faccio un’invocazione con passione, con pathos, chi assiste sarà più coinvolto e se non c’è nessuno ad assistere, ci sono sempre gli spiriti ad assistere. Io stesso comunque sarò più coinvolto in questa pratica.
08 – Potere personale

Il successivo requisito è il potere personale.
Non mi dilungherò molto nella descrizione del potere personale perché oggi ho fatto un video dedicato che si chiama proprio “che cos’è il potere personale”, quindi vi invito ad ascoltare tutto quel video che racchiude un po’ la definizione del potere personale e non solo, ma anche la portata di utilità del potere personale.
Per i magi, il potere personale significa la capacità di essere causativi, la capacità di essere se stessi e lo è anche nello sciamanesimo: se io ho poco potere personale cioè, se io ho poca energia, poca capacità di realizzare quello che voglio fare, anche una pratica spirituale produrrà risultati minori.
Tutti quanti abbiamo potere personale, ci sono individui che hanno poco potere personale per cause esterne o disturbi in cause interne, altri ne hanno di più.
Coloro che sentono poco potere personale, sentono di avere poca capacità di realizzare se stessi nel mondo, hanno bisogno di lavorare di più su apparenti blocchi, sofferenze, resistenze che hanno nel manifestare le proprie esigenze spirituali nel mondo e trasformarle in qualcosa di concreto.
09 – Il dominio di sé

Il penultimo requisito è il dominio di sé: è un po’ collegato al discorso che facciamo sulle emozioni ma è più ampio, è domare se stessi, non significa reprimersi ma significa controllarsi. Per controllarsi intendo non in senso negativo ma riguarda la capacità che abbiamo di incanalare, indirizzare, a volte placare le nostre emozioni, i nostri sentimenti ma anche di evocarli in qualche modo. Se io devo fare un rito indirizzato verso l’amore, e io in quel momento sono arrabbiato con le donne o con gli uomini e non riesco a placarmi e dominarmi, anche quel rito di amore non è un rito che ha un suo senso ma viene fatto con sentimento di rabbia, di durezza.
Se c’è rabbia e odio c’è qualcosa che non quadra, certo il rito stesso potrebbe trasformarvi eseguendolo, meglio ancora sarebbe arrivare al rito, alla pratica spirituale o al momento della preghiera già con le emozioni dominate, già coi sentimenti dominati quindi con la tranquillità interiore. Se poi eventualmente se il rito richiede che ci siano espressioni di rabbia, allora a quel punto posso anche evocarla in un rito di amore, il quale dovrebbe bloccarla con gentilezza, dolcezza, amore universale.
Quindi nel momento in cui vado a fare il rito queste cose le posso trovare in me ed esprimerle nel rito ma per fare questo devo essere capace di dominarmi. Così come nel momento in cui sono per strada e sono fermo al semaforo e qualcuno mi fa arrabbiare, se io in quel momento riesco a placare la mia rabbia invece che lasciarla agire, è sicuramente meglio per me; quindi ciò che vale per la pratica spirituale quotidiana come nella realtà di tutti i giorni, vale anche per il momento del rito.
La persona che vive costantemente dominata dagli stimoli interni e stimoli esterni invece che controllarli, è la persona che è in preda alla forza e come sempre può essere anche preda degli spiriti.
10 – Fede e la fiducia

L’ultimo requisito direi che è forse il più importante, in realtà sono importanti tutti in maniera uguale; ma lo sento molto mio perché vedo che spesso senza questo requisito non si può percorrere ovviamente nessun percorso spirituale, né in maniera attiva come apprendista, come praticanti, né in maniera passiva come cliente. Il decimo requisito è la fede e la fiducia. La fede in Dio come lo concepite da politeisti, animisti, monoteisti, ebrei, cristiani, musulmani, non mi interessa.
Però se non credete nel divino, se non credete in una divinità o in una serie di divinità è inutile che iniziate una pratica magico/sciamanica o di altro tipo perché è intrinseco che andrete a chiedere aiuto, assistenza al Dio o alle divinità, sarebbe come pregare senza credere in colui a cui vi rivolgete, qual è il divino in cui volgete la vostra fiducia?
Se voi non avete fiducia in voi stessi, se voi non avete fiducia in un operatore, se voi non avete un fiducia negli strumenti che state utilizzando, è inevitabile che non produrranno risultati. Questo non significa che la fiducia sia sufficiente cioè, se io mi fido di me stesso faccio per forza bene, faccio per forza correttamente, ci si può sempre sbagliare, si può errare, ci possono essere dei problemi per i quali le cose non vanno nel giusto verso ma, nel contempo se non ho fiducia negli strumenti sicuramente non otterrò risultati ma questo non vale solo per una pratica magico sciamanica, vale per qualsiasi cosa.
Lo sa benissimo un atleta, un qualsiasi lavoratore “se voglio migliorare o eccellere nella mia pratica hobbistica professionale, se non ho fiducia negli strumenti che uso dove vado? Da nessuna parte!”. Quindi fiducia negli strumenti magico sciamanici, fiducia in sé stessi, se non l’avete si può sempre migliorare, lavorando sull’autostima, lavorando sulla crescita personale, lavorando su una propria evoluzione personale.
La fede in Dio o nelle divinità, alcuni sostengono che sia un dono che si riceve, io sono anche convinto che in qualche modo possiamo bloccare questo processo o attivarlo. Pregando automaticamente il Dio, o la Dea, o le divinità come le concepite, le sentite, arriva il dono della Fede, “aiutati che il ciel ti aiuta”, se io non inizio nemmeno a pregare perché sono nel dubbio e nell’assenza di Fede, è un po’ una questione dell’uovo e della gallina, chi nasce prima?
Bene, questi sono i dieci requisiti essenziali che vanno allenati per chi vuole iniziare una pratica magico sciamanica. Sono requisiti personali che ho trovato io quindi potreste trovare informazioni simili in qualche libro di magia, informazioni differenti, non sono dogmi, sono consigli, sono regole flessibili, se avete qualche altro requisito da aggiungere io ne sono felice.
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Nota: il testo potrebbe avere ricevuto piccoli modifiche in relazione al video, con l’unico obiettivo di essere reso più fruibile e scorrevole all’utenza web rispetto al dialogo originario.
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