La Guru Dipendenza
Ognuno di noi può insegnare! Si può apprendere da qualsiasi fonte e attraverso qualsiasi strumento.
Buongiorno a tutti!
Sono Alex Peverada. Grafico, artista e praticante di sciamanesimo oltre che comunicatore. Ehh, sì faccio tutte queste cose e stranamente mi riescono tutte abbastanza bene, almeno così mi dice la gente. (risata, ironica).
Vedremo se piaccio anche a voi. Questo è il mio assistente Merlino: è lui il vero sciamano, il vero grafico, il vero artista. Però siccome non può parlare… lo faccio io per lui. Oggi vorrei parlarvi della Guru-dipendenza.
Cos’è la Guru dipendenza? è la tendenza a identificare in un’altra persona il ruolo di maestro; quindi a dipendere o comunque a fare eccessivamente riferimento a un’altra persona per quelli che sono i nostri comportamenti, le nostre attitudini, le nostre scelte.
Se è vero che comunque sia il consiglio altrui può far bene, è altrettanto vero che dal mio punto di vista gli unici veri maestri della nostra vita… siamo noi stessi; a noi l’onere e l’onore di apprendere dalla vita, imparare dai nostri errori e crescere. Tendo a consigliare la figura dell’istruttore, dell’insegnante piuttosto che del maestro… che vada bene sono due cose diverse.
Perché? perché è vero che in certo senso il maestro può essere visto come sinonimo di insegnante, però nell’accezione filo orientale o comunque new age il “guru maestro” è ben di più.
Perché parlo di guru dipendenza? La riflessione mi è nata di per sé dall’osservazione del comportamento di altri colleghi o comunque altri praticanti che hanno seguito percorsi con me. Quindi ho osservato che, nel momento in cui c’era di fronte lo stesso identico istruttore, lo stesso identico formatore o insegnante per tutti quanti… notavo come alcuni dei miei colleghi in quel momento identificavano in questa risorsa, in questo istruttore, una sorta di maestro. Ma maestro a 360 gradi! Esempio: chiamiamolo “pippo” … pippo fa, pippo dice, pippo ha detto che non devi farlo…
Ragiona con la tua testa! Se ti sto proponendo una cosa che va contro le idee di pippo, non devi per forza seguire Pippo come se fosse il maestro di vita assoluta perché è il tuo istruttore.
Se ti dice una cosa che non ti risuona, contestala dentro se stessa, magari invece la vedo più come propone Alex … poco importa se Alex in questo momento sta facendo formazione con pippo, se quello che mi ha detto Alex risuona… prendo l’insegnamento da Alex non parlo dal punto di vista tecnico ma umano).
Ognuno di noi può insegnare! Si può apprendere da qualsiasi fonte e attraverso qualsiasi strumento.
Come se fossero in una sorta di plagio o di dipendenza da questa persona…
Cosa ne sappiamo che in quel momento Pippo magari si è lasciato andare a una considerazione personale fuori luogo? Perché è umano, e quindi non dobbiamo per forza ascoltare il suo/la sua idea. O semplicemente non dobbiamo andare in accordo con lui, questa cosa la ho notata spesso e io ho invitato in quel momento i miei i colleghi a ragionare con le loro teste; mi è parso proprio che non riuscissero a farlo, come se fossero in una sorta di plagio o di dipendenza da questa persona. Ovvio contro la volontà stessa del Pippo, chiariamo, che magari non aveva nessuna intenzione di farsi Guru o farsi maestro semplicemente erano le persone che pendevano dalle sue labbra in maniera eccessiva.
Questa è una cosa che ho notato durante i miei percorsi di formazione in questi anni a prescindere dall’ ambito, in ambito olistico forse un po’ di più, perché comunque sia si parla di argomenti molto delicati, molto particolari.
Non mi sento di essere un maestro, mi sento di essere una persona comune, magari ho dei talenti, magari ho delle predisposizioni… come ognuno di noi. Cerco di porre questi talenti al servizio degli altri.
Le persone a volte fanno fatica ad afferrare certi concerti opinabili e metafisici è più facile vedere questo fenomeno (di dipendenza). Mentre magari quando si parla di ambiti strettamente tecnici, molto tecnici, razionali e incontestabili è più difficile.
E quando ho osservato quest’altro comportamento di dipendenza? Di fronte ad esempio di alcuni associati dell’Lux Nova che, avendomi come referente in quel momento come operatore e facilitatore, docente venivano da me e cominciavano “maestro, maestro, maestro”.
No! Maestro di questo xxxx (censurato) dico sempre io! Perché non mi sento di essere un maestro, mi sento di essere una persona comune, magari ho dei talenti, magari ho delle predisposizioni… come ognuno di noi.
Così come ho dei limiti e cerco di porre questi talenti, un po’ meno i limiti, al servizio degli altri. In maniera il quanto più possibile umile, sempre nei miei limite di essere umano. Quindi questi talenti mi possono servire ad aiutare altre persone, quindi questi associati possono comunque percepirmi come “avanti” un certo percorso, nel percorso sciamanico, nel percorso artistico… ma il fatto che io sia più “avanti” per predisposizione o per aver iniziato il percorso cronologicamente prima di loro non significa che io sia una persona migliore di loro, io non sono migliore di nessuno!
Fatevi maestri di voi stessi.
Non sono maestro di vita per nessuno, quindi al massimo sono un facilitatore, un insegnante di tecniche… posso essere un esempio lavorativo, però dal punto di vista umano è importante che ognuno faccia le proprie scelte in totale autonomia.
Quindi quando mi chiamano maestro mi arrabbio perché è una cosa che non sento mia, non per mancanza di autostima, ma proprio per il ragionamento che ho fatto.
Insegno oppure applico delle tecniche però questo non significa che dovete guardarmi come esempio di vita e quindi dire “lui fa così, facciamo così anche noi”… voi avete il vostro percorso, tu individuo, singolo, hai un tuo percorso. Seguilo!
Quindi vai per la tua strada, prendi quello che io posso darti, e vai per la tua strada. Non pendere dalle mie labbra, non fare come ho visto fare ad altre persone… che qualsiasi cosa insegnasse “pippo-pluto-topolino” loro li andavano dietro in maniera incontestabile.
È importante fare una sorta di autocritica costruttiva, una critica costruttiva all’altro pur riconoscendo che comunque sia c’è sempre del molto buono e ci sono sempre dei limiti sia nell’insegnamento di tecniche sia nella pratica fatta dagli altri.
Quindi non siate Guru dipendenti in questo consiglio ma fatevi maestri di voi stessi.
Si sono affidati a un altro individuo, o a una risorsa esterna, per decidere del proprio futuro…
Un’altra ragione scatenante che mi ha spinto a parlare di questa dipendenza è anche il comportamento di alcuni associati o potenziali associati, i quali invece che vivere l’esperienza… quindi venire da me e dire “facciamo una sessione individuale” o “partecipo a un seminario” eccetera… si sono affidati a un altro individuo, o a una risorsa esterna, per decidere del proprio futuro quindi magari la “mia Master Reiki” o la “mia taraloga preferita” e mi ha detto guarda la mia “pippo, pluto, topolino” mi ha detto che l’ animale totem non lo devo cercare.
Perché ce l’ho già!
Mmmm…parliamone!
Oppure ha detto “No, lo sciamanesimo non fa per te”.
E lo fai decidere a un’altra persona per te?
Piuttosto che: “lo sciamanesimo no… un sacco di amici sono rimasti sotto con lo sciamanesimo” oppure “ma basta lo sciamanesimo, ma quanto ego!” o altre critiche di natura personale.
Non demandare ad altri le tue scelte, scegli in maniera autonoma…
La mia idea è questa: prima di tutto non demandare ad altri le tue scelte, scegli in maniera autonoma…
…quindi non andare a prendere il tuo insegnante di tecniche olistiche di fiducia per chiedere un suo parere se fare oppure no un lavoro con me o con un altro operatore olistico.
Personalmente non mi sento di sconsigliare a priori un operatore, di cui non so nulla, e che io non ho provato.
Se qualcuno ha una insicurezza, sconsiglio di andare dal Guru a farsi “illuminare” ma consiglio di scegliere sulla base non di pregiudizi ma sulla base dell’esperienza diretta.
Potrei dirti: “io sono andato da Pluto ho provato, non mi sono trovato tanto bene o mi sono trovato tanto bene… questa è la mia esperienza …vai anche tu e fatti la tua.”
Secondo me è difficile dire “non andare a fare quella precisa esperienza con quel preciso facilitatore” con che autorità io posso dire “fiori di Bach si, Reiki no” perché? Magari è il tuo percorso! Vai!
Quindi non mi sentirei mai di consigliare o sconsigliare cosa fare, al massimo posso consigliarti cosa fare delle “mie” attività perché le conosco. A maggior ragione, comunque sia, un operatore che non conosco è chiaro che può lavorare bene o male e quindi non ho il diritto né il dovere io di dire a un mio contatto o mio cliente di lavorarci. E purtroppo mi è successo, questo è successo…che in qualche modo un mio associato che stava per iniziare a lavorare con me è stata “vittima” di una frustrazione, un sfogo di invidia altrui.
Non giudico il collega, magari lo ha fatto in buona fede, non giudico nemmeno la persona che in qualche modo ha ricevuto questa influenza; perché evidentemente aveva delle insicurezze nel lavorare con me per cui è giusto che le esplori. Però se qualcuno ha una insicurezza, sconsiglio di andare dal Guru a farsi “illuminare” ma consiglio di scegliere sulla base non di pregiudizi ma sulla base dell’esperienza diretta.
Quindi cosa farei? io innanzitutto andrei a parlare con le persone o chiederei alle persone che hanno lavorato con questo operatore.
Come si sono trovati? 10 persone? Su dieci persone come ne parlano? Ne parla male 9, ne parla bene? una domandina me la farei…
Su dieci persone… otto si sono trovate bene, due si son trovate male? Bene! Ci sta… ben venga, nessuno è perfetto.
Complessivamente, questa persona a cui vogliamo rivolgerci… ci trasmette sensazioni positive oppure no?
Le persone che hanno lavorato con lui si sono trovate bene?
Poi eviterei di giudicare l’insegnante, di giudicare il facilitatore con criteri basati magari su considerazioni di natura personale. Quindi il Guru dice parolacce? Si, bene. Il guru ha un matrimonio alle spalle fallito? Piuttosto che ha interrotto gli studi di praticantato? E’ passato a un’altra attività? O magari ha portato a termine solo alcuni percorsi formativi, altri li ha abbandonati? Ha quindi limiti? Bene, perché è umano.
Non è che dobbiamo per forza essere perfetti…conseguire ogni diploma, terminare la formazione col massimo dell’impegno e risultati.
Magari ho iniziato come formatore un percorso di formazione poi lo interrompo e sono passato ad altro con delle buone ragioni, per cui proprio che non esiste il “curriculum perfetto”, non esiste il facilitatore perfetto.
Per me però, complessivamente, questa persona a cui vogliamo rivolgerci… questo facilitatore… di per sé cosa ci trasmette? Sensazioni positive oppure no?
Le persone che hanno lavorato con lui si sono trovate bene?
Usa delle “tariffe di mercato”?
Non fate nessun Guru, non trasformate nessuna persona nel vostro Guru personale… non trasformate voi stessi in Guru.
Il prezzo della sua consulenza è “troppo basso” o è “troppo alto”…perché un prezzo “troppo basso” potrebbe significare che ha dietro qualcosa che non va, non so…non è sicuro del proprio valore…. Eccetera…. prezzo troppo alto potrebbe significare che ci sia un possibile raggiro dietro… comunque sia alto e basso sono giudizi però ha dei costi di consulenza nella media di mercato? Sì, bene anche questo potrebbe essere un indice.
Un altro criterio… potrebbe essere, da quanti anni questa persona lavora? Potrebbe essere poco tempo, diamoli quindi una chance, potrebbe essere tantissimo tempo… magari è stufo di fare questa professione!
Vedete che volendo obiezioni e prove a sostegno possono essercene quante ne volete. Quindi poche regole, non sono un grande fan delle regole, cercate di non far diventare nessun operatore olistico o insegnante un Guru, non trasformate nessuno un Guru.
Perché di guru in realtà nella storia ce ne son stati veramente pochi, Yogananda, Sai Baba per chi ci crede Amma, Gesù il Cristo, alcuni santi occidentali o orientali… ma rappresentano una percentuale molto piccola dell’umanità.
Quindi non fate nessun Guru, non trasformate nessuna persona nel vostro Guru personale… poi non trasformate voi stessi in Guru. Quindi sia che portate avanti un vostro insegnamento, una vostra idea, se prendete l’insegnamento, l’idea il messaggio di un amico, di un caro, di un un’altro insegnante non trasformatole in un assolutismo sempre relativismo!
Parlate della vostra esperienza, ma non fatene LA verità, fatene al massimo la VOSTRA verità. Riservate solo alla vostra esperienza diretta, unica grande maestra, il giudizio in merito a una pratica o operatore.
Parlate della vostra esperienza, ma non fatene LA verità, fatene al massimo la VOSTRA verità. Inoltre state molto attenti ai messaggi che vi arrivano da altri colleghi e colleghe operatori olistici. Nel momento in cui questi messaggi giungono e se sono critiche distruttive, magari figlie di un momento, di frustrazione, allora accoglieteli con forti benefici del dubbio. Se sono critiche costruttive accoglieteli con riserva da parte vostra di esaminarle.
Ma riservate solo alla vostra esperienza diretta, unica grande maestra, il giudizio finale che mi formulate in merito a una pratica o operatore. Fatevi perciò carico della vostra pratica e delle responsabilità e ne consegue di tutte le considerazioni che ne conseguono…a prescindere dal fatto che sia sciamanica o di altro tipo. Vostri sono gli oneri e gli onori della riuscita della pratica e di tutto ciò che sono le regole che vi date.
Non demandate ad altri questa cosa. Vi chiederete… ma come? sconsigli il Guru e poi ti fai Guru con le regole! NO!
C’è una differenza… nel senso che io ho visto questo fenomeno perché ho osservato che molte persone proprio perché seguivano il presunto Guru.. alla fine ricevevano troppa influenza sul loro percorso, alterandolo, cambiandolo, interrompendolo o non iniziando nulla di nuovo.
E quindi osservando questo fenomeno mi sento in qualche modo di mettervi un po’ in guardia, proprio perché comunque lascio a voi l’ultima decisione a voi.
Siete responsabili, potrete anche criticare costruttivamente la mia idea. Se avete proposte, consigli, ben venga… una mail o telefonata ne parliamo.
Quindi non fatevi traviare dai vostri intenti dall’espertone di turno, non fatevi traviare….se c’è una persona sola che può “traviarvi” siete voi.
Tenete le vostre considerazioni personali e quindi state solidi: seguo questa pratica a prescindere dal consiglio dell’amico espertone.
…non abbandonate subito una pratica o subito un facilitatore, datevi un po’ di tempo per comprendere la pratica e per capire il facilitatore
Last but not least come ultima cosa non abbandonate subito una pratica o subito un facilitatore, a meno che chiaramente vi siano gravi problemi personali o professionali o gravi danni. Datevi un po’ di tempo per comprendere la pratica e per capire il facilitatore di ognuno al proprio stile l’insegnamento stile di trattamento piuttosto che il modo di operare. Quindi se è vero che a volte a pelle alcune cose le capiamo subito, altre volte magari ci vuole un po’ di tempo… per cui seguite la pratica almeno per, non dico qualche anno, almeno qualche mese.
Fate una serie di incontri, perché passare da una pratica dell’altra, non è così benefico. Se è vero che bisogna continuare a essere in costante formazione e confrontarsi con diversi percorsi, con diverse specializzazioni, nel frattempo è anche vero che si passo troppo facilmente, troppo velocemente, da una pratica all’altra, da un operatore divento un tuttologo. Se è vero che passare da una pratica all’altra, per completare una propria formazione, bisogna farlo gradualmente e dopo aver affrontato diversi programmi di crescita e di formazione.
- È diverso aveva una formazione completa, rispetto avere una formazione frammentata e superficiale, fatta dei tanti piccoli incontri…. quella non è formazione, non è un lavoro se stessi, è un saltare di palo in frasca! confusi passate da tuttologi superficiali e di tuttologi superficiali confusionari ne conosciamo tanti! Ce ne sono in giro tanti ma questo è un altro argomento… sarà tema di un altro prossimo video… quindi mi raccomando riassumendo:
- Attenti a creare Guru
- Attenti a farvi Guru
- Attenti a pendere dalle labbra odagli insegnamenti del vostro facilitatore, insegnante
- Siate critici e autocritici in senso costruttivo
- Prendete oneri e onori della vostra pratica
e scegliete per voi stessi da voi stessi
in bocca al lupo per la vostra esperienza e strada e vostro percorso
Grazie
Nota: il testo potrebbe avere ricevuto piccoli modifiche in relazione al video, con l’unico obiettivo di essere reso più fruibile e scorrevole all’utenza web rispetto al dialogo originario.
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