Divinazione sciamanica e occidentale: interpretare il futuro è possibile?
NOTA INFORMATIVA:
Ricordiamo che i trattamenti sciamanici, trattamenti, spirituali e insegnamenti non sostituiscono i comuni, consueti e normali trattamenti e cure mediche praticati da medici qualificati. La pratica sciamanica non è volta ad effettuare diagnosi mediche, no, sostituisce in alcun modo cure mediche appropriate o terapie professionali per problemi mentali, la pratica sciamanica, gli insegnamenti spirituali, non sono pareri medici e non devono essere considerati come tali.
La facilitazione di pratiche magico-sciamaniche, spirituali e relativi trattamenti e riti sono destinati al benessere dell’individuo e non creano un rapporto medico-paziente. La pratica magica o sciamanica e spirituale non si rivolge alla risoluzione di problemi mentali, nè vengono accettati clienti con problemi mentali o sotto cura psichiatrica.
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In realtà la capacità di leggere o intuire il futuro, appartiene a tutte le culture…
Salve a tutti sono Alex Peverada e oggi vorrei parlarvi della divinazione tra sciamanesimo e occidente.
Che cosa si intende innanzitutto per divinazione? La divinazione, come potete immaginare, include in sè il termine divino, quindi un’ispirazione di origine divina e spirituale.
In realtà la capacità di leggere o intuire il futuro, questa capacità, appartiene a tutte le culture e figure specifiche da cultura a cultura, in tutto il tempo dell’uomo. Chi è un divinatore di solito non viene chiamato così, ma ha un termine specifico in relazione alla tecnica che utilizza, alla cultura, alla lingua, al tempo e allo spazio dove si trova.
Perché ho fatto la differenza fra divinazione sciamanica e divinazione occidentale? poiché io mi occupo di sciamanesimo ma mi occupo anche di tecniche esoteriche occidentali. In occidente la divinazione, questa capacità di osservare gli eventi futuri, la troviamo nella lettura dei tarocchi, nella lettura del pendolino e in altre tecniche più o meno tradizionali appartenente al folklore e la cultura autoctona, quindi italiana ed europea.
La divinazione ha sempre fatto parte della storia dell’umanità ma non tutti l’hanno praticata e ascoltata…
Nel resto del mondo esistono tecniche simili, che sono state studiate e importate dagli antropologi tra cui il cosiddetto “viaggio sciamanico“, cioè la capacità di entrare in uno stato alterato di coscienza e avere visioni di tipo spirituale e in questo caso visioni sul futuro. Bene! Per chi si occupa di sciamanesimo transculturale come me, quindi chi si occupa di quella forma di sciamanesimo che include tecniche proveniente da più culture è possibile effettuare divinazione, quindi interpretazione del futuro, attraverso il viaggio sciamanico o attraverso sia gli strumenti occidentali sia dei contesti tribali; ne citerò alcuni. Prima di citare alcuni tipi di strumenti mi interessa farvi presente due cose molto importanti: una è il fatto che la divinazione è in parte predisposizione e in parte allenamento. L’altra cosa è che non è la tecnica, quindi non è lo strumento, che fa la differenza. E se è vero che ci sono strumenti più intuitivi, mentre altri più complessi, è altrettanto vero che chi fa divinazione, trova il proprio strumento o la serie di strumenti più adatti alla propria personalità, al suo modo di concepire il lavoro divinatorio.
La divinazione ha sempre fatto parte della storia dell’umanità ma non tutti l’hanno praticata e ascoltata con altrettanto entusiasmo, ci sono state culture più vicine alla divinazione e ci sono stati periodi storici più vicini all’utilizzo della divinazione.
La divinazione, contrariamente a quanto dicono molti, non è una scienza perfetta, è più un’arte.
In ogni caso comunque, tornando indietro nelle varie epoche dell’essere umano, possiamo incontrare la divinazione nell’oracolo di Delfi, o in altri oracoli Greci, nei vaticini Etruschi ma è anche in voga nei periodi più recenti. I tarocchi infatti sarebbero di origine molto più recente.
É importante considerare però che la divinazione, contrariamente a quanto dicono molti, non è una scienza perfetta, è più un’arte. Infatti si parla anche di arte divinatoria, non solo ma molte persone millantano la capacità di vedere futuro, passato e presente, con certezza matematica: non è possibile!
Certo è, che un buon divinatore può riuscire a vedere fatti importanti, può intravedere tracce, può si veramente vedere in avanti e indietro alcune cose… ma diffidate sempre di coloro che, con troppa enfasi e troppo certezza, parlano delle loro proprietà e doti magiche e di divinatori. Spesso sono dei truffatori che cercano di persuadere l’individuo in difficoltà a credere totalmente in loro per motivi economici. Certo, la divinazione va pagata, giusto!
Ho visto tre approcci diversi alle divinazioni…
Ma un conto è illudere la persona di avere tutte le risposte! Un conto è dire: “io posso darti una mano, posso esserti di aiuto e far chiarezza dentro di te”.
Fondamentalmente quindi ci sono tre approcci alle divinazioni: l’approccio poco etico, come vi dicevo prima, che implica “io ho tutte le risposte e te le posso dare a prescindere dallo strumento che utilizzo”. Quindi se usa le carte, uso il pendolino, piuttosto che uso le rune o qualsiasi altro strumento…
Io lo trovo appunto poco etico come modalità, perché mette troppo potere in mano a quello che fa la divinazione, e colui che invece è il consultante, cioè colui che richiede le informazioni si pone in una situazione di estrema apertura e di fragilità. Se io dipendo dalle tue risposte ad esempio: “mi sposerò? non mi sposerò? tornerà da me l’amato?” capite che possibilità di manipolazione potete dare all’altra persona? a chi fa la divinazione? Se è una persona disonesta.
Bene! Come c’è un approccio poco etico, ci sono due approcci più etici, che si possono avere: uno con un indirizzo diciamo più psicologico, e per chi conosce Jodorowsky, ad esempio, sa che cosa intendo… e un altro sempre in ambito di divinazione ma più chiaro, più divinatorio.
Jodorowsky, come altre persone, leggono le carte o i tarocchi e la divinazione in chiave psicologica o archetipale. Quindi ti rispondono: “io non so qual è il tuo futuro, e sono onesti in questo, non sono un sensitivo e non so qual è il tuo futuro e non so quale è il tuo passato… ma posso aiutarti a capire meglio te stesso! Quindi a sapere dove devi andare, cosa devi fare, per far sì che le cose che tu vuoi che accadano nella tua vita si realizzino.
La risposta ad approccio più “psicologico” è una risposta indirizzata verso il lavoro su se stessi. …
Molto etico come punto di vista. E quindi la domanda che potresti fare a questo tipo di lettori di tarocchi o lettori di altre tecniche o pratiche di sciamanesimo è di questo tipo: “cosa devo fare per poter trovare l’anima gemella?” e allora in base alla lettura, l’altra persona, il divinatore, ti risponderà: “Lavora più su te stesso” o “le carte mi dicono che sei troppo focalizzato sulle tue esigenze e poco sull’ascolto dell’altra persona” e via dicendo…
In questa maniera non si dà una risposta del tipo: “troverai l’anima gemella entro sei mesi, che è una risposta che oggettivamente nessuno può eticamente dare… perché solo Dio ha la certezza di quello che accadrà da qui a sei mesi (per chi ci crede in Dio!).
La risposta che dà chi ha questo approccio più “psicologico”, più “archetipale” è quindi una risposta indirizzata verso il lavoro su se stessi. È interessante capire che chi si rifiuta di dare una interpretazione così strettamente visionaria sul futuro, lo fa per motivi etici, per correttezza e quindi nel caso tu o voi mi chiediate: “mi sposerò a breve? troverò l’anima gemella?” Di solito la risposta che si ha è: “la domanda è mal posta”. Non chiederti se ti sposerai, ma cosa devi fare per sposarti, che lavoro devi fare su te stesso e sulla tua vita per affrontare il matrimonio.
Perché il loro punto di vista è questo fondamentalmente: se io ti dico “ti sposerai da qui a sei mesi” innanzitutto non ho la certezza ma poi soprattutto sono molto ingerente e quindi in un certo senso ti dico dove andrà la tua vita e dicendoti dove andrà la tua vita… rischio di far sì che tu poi la renda una profezia la mia affermazione e quindi sia troppo condizionato o comunque condizionato.
Io utilizzo una sintesi di entrambi gli approcci, divinatorio e psicologico …
È un punto di vista interessante… quindi quando avete a che fare con un divinatore ascoltate bene quale usa di questi tre approcci. L’ultimo approccio è quello che io chiamo: “una sintesi dei due precedenti” ovvero tengo in considerazione il fatto che, attraverso il viaggio sciamanico o attraverso un altro strumento, io possa in qualche modo dirti come lavorare su te stesso, come le guide spirituali possono aiutarti a far sì che tu colga e vada nella direzione verso la quale desideri andare nella tua vita. Nel frattempo non escludo, come dal primo principio che avevo detto, che in qualche modo in base alla mia sensibilità e mia capacità io possa intuire elementi del futuro o del passato del consultante.
Ma allora quel punto è comunque importante comunicare la persona in modo corretto quello che si è visto o a volte anche non comunicarlo… quindi se, nel momento in cui effetto la divinazione, io ho una visione del consultante che fra sei mesi si sposa… cosa faccio? Lo ignoro o non ignoro?
Il primo divinatore direbbe: “ah! Si! Ti sposerai da qui a sei mesi.” Quindi ti risponderebbe con troppa certezza.
Il secondo divinatore ti direbbe “se vuoi vediamo cosa puoi fare, come puoi migliorare di te stessa e della tua vita se vuoi sposarti”.
Il terzo divinatore, che è l’approccio che utilizzo io, trova una sintesi di entrambi …ti dice: “potresti sposarsi da qui a sei mesi”, quindi usa il condizionale.
“Ho avuto una visione che indica che potresti sposarti da qui a sei mesi, con buona probabilità, però ciò che è importante è che tu inoltre accompagni questo tuo desiderio con una riflessione su te stesso e sull’altra persona o sull’universo”.
Non è il divinatore o lo strumento a fornire risposte: é il cuore, la mente e lo spirito…
La riflessione è quella che consigliano le mi guide in Viaggio Sciamanico, è quella che mi consiglia il mio strumento di divinazione. E di strumenti di divinazione ne abbiamo tanti… tanti quanti ne esistono nelle culture, tanti quanti sono i divinatori.
In Nepal di solito, si legge il riso che viene gettato su un piatto, ma ci tengo a precisare che un maestro nepalese ci ha confessato che in realtà lui gettava al riso solo perché lo fanno tutti. In realtà lui non ne avrebbe avuto bisogno, solo che la gente si aspettava questo da lui!
Oppure da noi usiamo i tarocchi, usiamo il pendolino, usiamo le rune; le rune vengono usate soprattutto da chi ha un legame con il nord europa di quindi ha studiato l’utilizzo delle rune connesse alla cultura neopagana nordica. Oppure utilizziamo la divinazione con le ossa, più spesso accade nei contesti tribali, ma qualcuno lo usa anche qui, io la uso a volte.
Utilizziamo ad esempio le sibille che sono un altro tipo di carte differente dei tarocchi oppure in america nord e sud america, in centro america utilizzano altre cose ancora: il mais ad esempio. I peruviani utilizzano le foglie di coca e quando vengono qua usano le foglie di alloro, in realtà non è tanto lo strumento che fa il divinatore e non è il divinatore che deve per forza utilizzare uno strumento: é il cuore e la mente e lo spirito, che ci guidano in questo nel dare un taglio etico al proprio lavoro.
È il cercare di aiutare la persona. E come possiamo essere di aiuto a una persona? possiamo esserlo dicendo “ti sposerai sicuramente entro sei mesi?” Anche se lo sentiamo possiamo essere più di aiuto dicendo: “cosa devi fare per sposarti” o possiamo essere più di aiuto se il mio strumento divinatorio mi comunica questo: “è probabile che ti sposerai fra sei mesi se comincerai a pensare un po’ meno a te stessa”. Oppure “Se apri di più il cuore troverai un punto d’incontro con la tua amata o un punto un incontro con l’universo affinché arrivi la tua amata”.
Ecco io la mia scelta l’ho fatta, in termini di modalità in cui effetto la divinazione.
Voi quale strumento preferite? E soprattutto quale di questi tre tagli divinatori preferite?
1 – profezia
2- psicologico o…
3 – divinazione consapevole, come la chiamo io
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Namastè
Nota: il testo potrebbe avere ricevuto piccoli modifiche in relazione al video, con l’unico obiettivo di essere reso più fruibile e scorrevole all’utenza web rispetto al dialogo originario.
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