Propongo una discussione in merito al denaro, riprendendola da un mio vecchio post di Facebook, pubblicato come Alex Peverada (non come Lux Nova).
Se volete partecipare sarebbe bello continuare scambi e commenti qui, sul Blog, anche per avviarlo; piuttosto che utilizzare il post su Facebook.
I commenti comunque meritano di essere letti in quanto strutturati e ricchi di spunti.
Spesso molte persone pensano che per “servizi spirituali” non sia necessario chiedere denaro.
Qualsiasi essi siano, da un trattamento di Reiki, fino all’organizzazione di un seminario o workshop, o alla celebrazione di una funzione o cerimonia.
Le stesse persone che non chiedono denaro si autonobilitano utilizzando l’equazione semplicistica “non chiedo denaro=sono buono” e “gli altri chiedono denaro=sono cattivi e disonesti”.
Se crediamo in ciò che facciamo e pensiamo che la nostra sia professionalità costruita con investimenti in letture, viaggi, corsi, prodotti, servizi è necessario chiedere denaro ed ufficializzare il nostro operato tramite una associazione, una partita iva, un compenso o rimborsi spese.
Io guardo sempre con sospetto a chi non chiede del denaro, poichè chi non chiede ma pretende di essere serio non vale in campo professionale. E non “vale” prima di tutto agli occhi di sè stesso.
Oppure trova un “pagamento” della propria disponibilità di altro tipo, con modalità “energetiche” differenti da quelle del denaro. Spesso nascoste e non sempre comprensibili.
E questo inquieta ancora di più…
Letture per approfondire tratte dai pensieri del Maestro Roberto Assagioli
“Vi è infatti un utilizzo virtuoso del denaro, il quale può essere utilizzato anche ai fini evolutivi. Secondo Assagioli il problema risiede molto spesso nella formulazione dell’enunciato: si proietta sul denaro l’etichetta “buono”o “cattivo”, “ma il denaro è semplice strumento di scambio, un simbolo dei beni materiali (…) quindi le accuse che si muovono verso il denaro dovrebbero essere respinte al mittente, cioè all’uomo (…) è nell’animo dell’uomo che stanno verità ed errore, bene e male, merito e colpa” ”
http://www.psicosintesioggi.it/
http://www.teosofica.org/all/Il_denaro_dal_punto_di_vista_spirituale.pdf
Il denaro è una forma di energia materializzata. Un operatore olistico offre un servizio nel quale è contenuta la sua formazione, il suo impegno, la sua presenza e si spera anche la sua volontà di fare del bene, in sintesi sè stesso. Come ogni servizio richiede un riconoscimento adeguato, uno scambio, che nella nostra società è identificato nel denaro (pare che i capponi del Manzoni non si usino più), se vediamo il denaro come mezzo e non come fine oppure altro servizio (one to one). Non chiedere denaro equivale a non riconoscersi, e a non riconoscere l’equilibrio del dare/ ricevere.