The Way of the Lady of the Lake – un cammino di risveglio al proprio grembo.
Ognuna di noi ha sentito riecheggiare dentro di sé un richiamo verso qualcosa di lontano.
Una voce a volte ovattata a volte perentoria che richiamava l’attenzione verso di sé e verso il nostro sentire interiore.
Per qualcuna di noi la voce è stata immediatamente chiara per altre no, oppure continua a mutare nel corso degli anni.
È il richiamo verso quello che oggigiorno viene identificato come Femminino Sacro che si apre a ventaglio in molteplici aspetti a volte differenti tra loro, ma di fatto riconducibili ad un unica fonte quale è l’Amore universale declinato in ogni sua forma.
Ognuna di noi ha sentito riecheggiare dentro di sé un richiamo verso qualcosa di lontano. E’ il richiamo verso quello che oggigiorno viene identificato come Femminino Sacro.
È una riscoperta della nostra “bambina interiore” della sua luce e della sua forza. La bambina interiore non è soltanto quella parte di noi bambina pura incontaminata e gioiosa che ci portiamo dentro nel corso degli anni, è quella conoscenza e sapienza che è al di là del tempo e dello spazio.
È quella parte che ti riconnette con tutto ciò che ti circonda ed anche oltre. È una parte di saggezza che sgorga dal cuore dell’universo nascendo come da una spirale dorata che ti chiama a vivere qui ed ora te stessa.
Come?
Le vie d’accesso sono infinite: canti, danze, rituali, arte in ogni sua forma che dà voce a quella conoscenza interiore inalterata nei secoli.
È una voce che a volte spaventa perché ti chiede di fermarti e osservare la tua vita dall’esterno, e a volte ci si rende conto di aver vissuto una vita in bianco e nero e con le mani sugli occhi.
E’ una riscoperta della nostra “bambina interiore” della sua luce e della sua forza. La bambina interiore non è soltanto quella parte di noi bambina pura incontaminata e gioiosa che ci portiamo dentro nel corso degli anni, è quella conoscenza e sapienza che è al di là del tempo e dello spazio.
La sensazione che ne deriva può essere anche devastante, “ho sbagliato tutto” è il pensiero che aleggia nella nostre menti ma in quel momento in cui decidi di fermarti ad ascoltare senti ancora quella voce che si fa presenza materna e dice “non temere bambina mia, nulla è perduto; tutto serviva a portarti qua”. Sembrano quasi le parole di un film o di una fiaba, e forse è anche vero perché film fiabe racconti portano con sé il seme di quella conoscenza antica che deriva dalla notte dei tempi.
Quella notte in cui non c’era separazione tra mondo visibile ed invisibile, tra sentito intuito ed agito era tutt’uno. E poi…poi è cambiato tutto, almeno in superficie. Distruzioni, devastazioni, roghi, una ferita che brucia nel cuore di tutti noi uomini e donne indistintamente. Il silenzio raggelante, il buio, la paura.
La sensazione che ne deriva può essere anche devastante, “ho sbagliato tutto”…ma in quel momento … ancora quella voce che si fa presenza materna e dice “non temere bambina mia, nulla è perduto; tutto serviva a portarti qua”.
La voce resiste, la conoscenza si tramanda velata, manipolata a volte addolcita come se fosse la favola della buona notte per non spaventare chi l’ascolta che consciamente oppure no ha registrato l’orrore nel cuore. Qualcuno è scampato, fa da apripista nel corso dei secoli. Come uno “zoccolo duro” che si è preservato.
Non è meglio degli altri, non c’è giusto o sbagliato. Ci sono tante voci portate dai cuori delle persone, che come tante api operose tessono ognuna la sua tela e ricostruiscono un arazzo con un filo mai spezzato che proviene dal grembo di Madre Terra. Ed ecco che Morgana, Rhiannon, Morrigan, Maria, Maria Maddalena, Lilith , Kali, Diana, Iside ognuno di questi nomi e mille altri ancora risuonano dentro di noi come se fossero un tuono e chiedono di aprire le tue braccia il tuo cuore e il tuo grembo a loro.
“Riscopri chi sono e attraverso me riscoprirai te stessa, la tua persona la tua dea guerriera, la tua sacerdotessa la tua sciamana, il tuo essere Donna nella tua essenza più pura.”
Cerchi di guarigione, danze sciamaniche, tende rosse, sedute di canalizzazione, mandala, pittura, canti, musica sono alcuni dei modi possibili per ritrovare il proprio potere, per ritrovare il proprio centro, quello che ad alcuni può apparire come un ciclone visto dall’esterno, e tu sei il suo occhio e nel momento in cui realizzi che tu sei l’occhio di quel ciclone… il tempo si ferma, rallenta e quella che sembrava una forza incontrollata e incontrollabile diventa luce ed energia pura , dolce e forte allo stesso tempo.
Come?
Riscopri chi sono e attraverso me riscoprirai te stessa, la tua persona la tua dea guerriera, la tua sacerdotessa la tua sciamana, il tuo essere Donna nella tua essenza più pura.
Non esiste una soluzione standard valida per tutti. Sicuramente devi scegliere di metterti in gioco e avere il coraggio di guardare negli occhi le tue paura ma non si è mai soli.
Nel momento in cui dici Sì a quella voce, la sentirai sempre più forte dal pulsare della Luna alla voce del Vento, al sussurro degli angeli all’abbraccio degli alberi Non esiste Il modo ma il tuo modo, e di certo non chiede di isolarsi dal mondo ma di vivere il mondo e il proprio corpo. Come donna ti viene chiesto di riconnetterti con la tua ciclicità ed i suoi ritmi e le sue pause.
Ascoltare la vibrazione del tuo grembo ogni giorno e durante il giorno. Il corpo è una canale di energia e la donna è ponte tra due mondi.
Un accesso naturale derivante dal proprio fisico e dal grembo…quelle parti di noi che sono state demonizzate, massacrate, mercificate e mutilate con l’intento di ridurle al silenzio…ma non è possibile.
È impossibile fermare l’acqua che scorre sotto terra è impossibile fermarne l’energia e inscatolarla anche in definizioni comode per la mente. Ogni volta cambia, muta si rigenera con la nuova conoscenza di sé e lascia andare quello che non le serve più, nel corpo così nella vita di tutti i giorni.
Non sempre è facile sicuramente ma è un processo inarrestabile e se non opponi resistenza ti guida esattamente dove devi essere in quel momento con la conoscenza e consapevolezza necessaria per quel momento.
Non è una corsa a chi arriva prima, sono cose che non interessano queste è un viaggio alla riscoperta di sé e del proprio potere, della conoscenza di sé e delle proprie potenzialità. E’ attingere ad una fonte d’acqua con una coppa sempre colma e sempre fresca che ti rigenera dentro e ti chiede di vivere chi sei coerentemente.
È attingere ad una fonte d’acqua con una coppa sempre colma e sempre fresca che ti rigenera dentro e ti chiede di vivere chi sei coerentemente.
Contatti:
www.ladanzadeltuono.com
E-mail: annalisa@adanzadeltuono.com
Leave a Reply